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Stretto, sul ponte decide Roma

Un vertice nella capitale convocato per giovedì dal capo della struttura tecnica di missione del ministero per le Infrastrutture

MESSINA. Mentre Beppe Grillo si allena nel mare di Genova per una traversata anti ponte sullo Stretto programmata per il 10 ottobre, il progetto, nonostante il governo lo abbia messo in stand-by, va avanti. E’ l’ufficio stampa del Comune che ne dà notizia. Annunciando un prossimo vertice sull’opera a Roma.
Ma l’opera non era stata messa nel cassetto? Nulla di tutto questo. Del resto, nel luglio scorso, Eurolink aveva pubblicato i nuovi avvisi per lo studio di impatto ambientale e gli espropri. I cittadini da quella data avevano sessanta giorni di tempo per le osservazioni. Osservazioni e tempo sono scaduti. E così si legge in una nota di palazzo Zanca di un incontro romano: “In merito ai siti definitivi di deposito definitivo del progetto dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina e dei collegamenti stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia - si legge nella nota- è stata convocata, dal Capo della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ing. Ercole Incalza, la Conferenza di Servizi. La riunione si terrà giovedi 27, alle ore 15, a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”.
Nel comunicato si dà conto anche di coloro che parteciperanno: “Con il direttore generale della Stretto ing. Giuseppe Fiamminghi, ed il commissario straordinario del ponte sullo stretto, Pietro Ciucci, parteciperanno i ministeri interessati, la regione siciliana e quella calabrese; Provincia e Comune, oltre alle amministrazioni comunali dei territori interessati sulle due sponde: Enel, Ansa, Rfi, Snam e Cas. Le spese del ponte si evincono dalle relazioni ufficiali della Stretto di Messina: Il ponte sino ad oggi è costato 283 milioni di euro.
Dal giugno del 1981 (anno di costituzione della Stretto di Messina) al 31 dicembre 2009 gli investimenti per la ricerca, lo sviluppo, gli studi di fattibilità, la progettazione di massima, l’aggiornamento e progettazione preliminare nonché l’esperimento di quattro gare internazionali, sono pari a 173 milioni di euro. Per l’anno 2010, unitamente ai lavori avviati a dicembre del 2009 per la variante di Cannitello, la progettazione definitiva - che ha richiesto anche le trivellazioni - ha determinato un ulteriore valore della produzione pari a 110 milioni di euro immessi direttamente sul mercato. Infatti l’avvio delle attività operative da parte del Contraente generale, del Monitore Ambientale e del Project Management Consultant ha comportato oltre 160 contratti con aziende italiane, molte di queste calabresi e siciliane. Pertanto l’importo complessivo è pari a 283 milioni di euro.

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