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Capo d’Orlando, frane in contrada Drago: la statale resta ancora chiusa

La strada è invasa da pietre e minacciata dalla caduta di massi. Nessun accordo tra Anas e Comune sui lavori

CAPO D’ORLANDO. Si attendeva per questa mattina una risposta definitiva sugli interventi da adottare per mettere in sicurezza il costone della 113 che rischia di franare dopo gli incendi di fine settembre. L’Anas ed il Comune avrebbero dovuto concordare proprio oggi le modalità dei lavori da effettuare per riaprire la strada invasa da pietre e minacciata da pesanti macigni. Ed invece la situazione si profila più complessa e lunga di quanto non si potesse già immaginare.


Entro domani l’Anas dovrebbe scrivere al Comune per dire di essere disponibile ad investire circa centomila euro per quanto riguarda la messa in sicurezza del solo tratto di costone antistante la via Benefizio. In ogni caso, però, si apprende da fonti Anas, i soldi non sarebbero disponibili immediatamente e potrebbe addirittura passare più di un mese per partire. Ma solo l’intervento Anas, a prescindere dai tempi, non risolve per nulla né il problema della chiusura della strada (di straordinaria importanza poiché si tratta della Statale) né quello della sicurezza delle abitazioni che si trovano nella zona. L’emergenza, infatti, sembra essere rappresentata dalla zona di Drago, dove decine di massi stanno per staccarsi e potrebbero finire sulle case.

«Qui siamo di fronte a circa 800 metri di montagna da mettere in sicurezza - avevano affermato i geologi di provincia e regione nel corso del sopralluogo svoltosi la settimana scorsa -. E servono più di tre milioni di euro per far fronte ai pericoli».



Anche il semplice distacco dei massi pericolanti, senza alcun consolidamento o posa di reti di protezione, costa almeno trecentomila euro. Ieri, uno dei proprietari delle abitazioni che si trovano su un versante della collina si è detto pronto a dare un proprio contributo, ma si tratterebbe in ogni caso di piccoli lavori che non risolvono il grave problema. Per questo il sindaco Enzo Sindoni sta tentando di reperire altri fondi per scongiurare eventuali evacuazioni. Il maltempo che si va intensificando, infatti, è il nemico in più da combattere. Basterebbe un violento acquazzone per far cedere il terreno e complicare terribilmente tutto.

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