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Non era suicidio, ma omicidio Arrestato un trentunenne

L’autopsia smentisce la tesi della morte volontaria. Fatta luce sulla fine di un uomo a fondo Pistone

MESSINA. Gli elementi del giallo c'erano tutti nella morte improvvisa di un uomo trovato penzolante da una trave della sua abitazione di Camaro. Ma fin dal primo momento è sorto il sospetto che quello che sembrava un suicidio era invece un omicidio. A sciogliere l'enigma, sono stati i carabinieri della Compagnia Centro che nel giro di venti giorni hanno riscritto la storia della tragica fine di Santi Romeo, 51 anni, arrestando, con la gravissima accusa di omicidio volontario, un giovane di 31 anni, suo familiare del quale non sono state rese note le generalità.
Il colpo di scena definitivo è arrivato qualche settimana fa con i risultati dell'autopsia eseguita dal medico legale Daniela Sapienza che hanno confermato i sospetti facendo scattare l'arresto. Era il 30 settembre quando Santi Romeo, che si guadagnava da vivere come parcheggiatore abusivo davanti al Gran Camposanto, fu trovato cadavere nella sua abitazione di Fondo Pistone a Camaro. L'uomo era appeso con una corda ad una trave della sua abitazione. Sembrava un gesto dettato dalla disperazione, ma in casa non c'era alcuna lettera d'addio e negli ultimi tempi l'uomo non aveva dato nessuna avvisaglia che facesse presagire ad una simile fine. La posizione del cadavere, alcuni segni sul corpo dell'uomo, qualche elemento che non quadrava e alcune contraddizioni che emergevano, hanno insospettito i carabinieri che non si sono accontentati dell'apparente spiegazione di un suicidio.
La svolta alle indagini è giunta con i risultati dell'autopsia disposta dal magistrato e dai riscontri dei Ris di Tremestieri. Romeo non si era suicidato ma era stato ucciso. Il medico legale ha concluso che il decesso era avvenuto per soffocamento quindi che non era stato provocato da impiccamento in quanto non era emersa compatibilità con questo tipo di morte. Secondo i carabinieri l'uomo sarebbe stato strangolato al culmine di un furioso litigio, per questioni private, avvenuto proprio con il giovane. Quel giorno i due si sono trovati in casa di Romeo, non è escluso che da qualche tempo avessero incomprensioni ed accesi confronti. Avevano cominciato a discutere, ci sarebbe stata una lite violenta, una colluttazione finita con la morte del posteggiatore. A questo punto la scelta di camuffare tutto mettendo in scena un finto suicidio, un tentativo subito scoperto dai carabinieri. Da qui l'arresto del giovane su ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo ed emessa dal gip Giovanni De Marco che nei giorni scorsi ha interrogato il giovane.

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