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Crisi finanziaria anche a Milazzo e Patti

Da Furci Siculo a Roccalumera, ecco i Comuni a rischio default: pochissimi soldi per stipendi e anche per i servizi pubblici da erogare ai cittadini

MESSINA. Tutti, o quasi tutti i Comuni della provincia, sono in crisi finanziaria: che significa avere pochissimi soldi per stipendi e anche per i servizi pubblici da erogare ai cittadini. Il caso più grave a Milazzo dove l'amministrazione sta per entrare ufficialmente in dissesto economico-finanziario.

È stata trasmessa dalla segreteria generale all’ufficio della Presidenza del Consiglio comunale la delibera di dichiarazione di dissesto. Si tratta della stessa delibera che era stata trasmessa nei mesi scorsi e che è stata riproposta esclusivamente per adeguarla formalmente all’ultima deliberazione della Corte dei Conti. Nessuna novità sostanziale e nei contenuti rispetto alla precedente. L’obiettivo è – una volta che la Corte dei Conti ha accertato ufficialmente il default del Comune di Milazzo con un proprio atto ufficiale – non perdere ulteriore tempo e determinare il concreto rischio di danno erariale, a causa delle conseguenze che si verificano in questa fase procedurale. Peraltro la stessa Corte dei Conti, nella parte finale del proprio deliberato, ha evidenziato chiaramente l’opportunità per il consiglio comunale di votare il dissesto, ancor prima dell’intervento del prefetto che, tra qualche giorno, procederà alla notifica a ciascun consigliere della comunicazione della Corte con l’invito ad adottare il dissesto. Se Milazzo piange, governata oggi dal sindaco Carmelo Pino, ma con crisi finanziarie che partono ovviamente da lontano, il capoluogo non ride.

Il commissario del Comune di Messina, Luigi Croce, ha dato una scadenza: 31 dicembre prossimo per "salvare" il bilancio o a gennaio proporrà al consiglio comunale la dichiarazione di dissesto. Ecco perché Croce ha proposto agli esponenti politici l'istituzione della tassa di soggiorno e l'aumento dell'Imu, l'imposta sulla proprietà immobiliare. I comunali riceveranno lo stipendio di settembre lunedì prossimo mentre alla MessinAmbiente e all'Atm i ritardi degli emolumenti sono più lunghi. La situazione più disastrosa è proprio all'azienda trasporti. Il debito totale del Comune sarebbe di 100 milioni di euro circa. Nella zona ionica le condizioni finanziarie difficili si trovano nei Comuni di Roccalumera e Nizza di Sicilia dove le opposizioni "chiedono la testa" dei sindaci Gianni Miasi e Giuseppe Di Tommaso. Ma anche gli altri, come Furci, non se la passano bene. Nella zona tirrenica Patti vuole aumentare l'Imu ma condizioni di casse al verde si ritrovano un po' ovunque. E dal gennaio prossimo, con il provvedimento di revisione della Spesa del governo Monti, i trasferimenti statali e regionali, che già arrivano in forte ritardo, andranno sempre a ridursi. Con la dichiarazione di dissesto economico il ministero degli Interni affiancherà e controllerà con una commissione i provvedimenti delle amministrazioni mentre la Corte dei Conti può accertare i responsabili dei disastri economici negli enti locali.

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