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La discarica di Mazzarrà al verde «Se i Comuni non pagano chiudiamo»

Tirrenoambiente vanta un credito da diversi enti che supera i 70 milioni di euro

MESSINA. I cancelli della discarica di Mazzarrà potrebbero chiudersi da un giorno all'altro lasciando gran parte dei comuni della provincia nel dramma. Emergenza rifiuti all'orizzonte, dunque, in provincia di Messina.
Tirrenoambiente, la società che gestisce l'unica discarica attiva in provincia, è pronta a chiudere i cancelli a gran parte dei comuni. Di mezzo c'è un credito stratosferico che supera i 70 milioni di euro. La Regione infatti non ha onorato, se non in minima parte, il debito contratto dai comuni prima del dicembre del 2010. A questi si aggiungono le fatture degli ultimi due anni.
Tra gli enti che devono pagare le maggiori somme figurano il comune di Messina, 12 milioni di euro, l'Ato Messina due 25 milioni, l'Ato Messina tre 8 milioni, l'Ato Messina uno, 3 milioni. L'amministratore delegato di Tirrenoambiente, Pino Innocenti, aveva già dato un anno fa l'ultimatum ai comuni e alle società d'ambito ma era poi intervenuta la Regione che aveva promesso di saldare i debiti scongiurando l'emergenza. Adesso però, quei crediti, sono tornati a galla.
«La mia - spiega Innocenti - è una società che ha dei costi quotidiani che non riusciamo più a sopportare, o chiudo i cancelli o chiudo l'azienda e mando a casa una sessantina di dipendenti che fino ad oggi, nonostante tutto, sono stati sempre pagati regolarmente. La discarica - continua Innocenti - va sottoposta a rigidi controlli che vengono effettuati dai chimici ogni giorno».
Già alcuni mesi fa si era proposto il problema. E le strade in alcuni casi si erano riempite di rifiuti. Poi la Regione, e in particolare il dipartimento Acqua e Rifiuti, aveva varato dei provvedimenti sostitutivi con cui si impegnava a pagare anticipando i soldi dovuti dai comuni le fatture emesse prima della fine del 2010. Di quei soldi però sono arrivati appena due milioni. E nel frattempo sono maturati gli altri crediti.
Il Comune di Barcellona deve 688 mila euro. In elenco anche l'Ato Palermo 1 con un debito di 1 milione duecentomila euro, il comune di Capo D'Orlando con 842 mila euro, il comune di Brolo con 376 mila euro, il comune di Patti con 430 mila euro, San Fratello e San Filippo del Mela, rispettivamente con 127 mila e 99 mila euro. E poi ancora Taormina con un debito di 143 mila euro e San Piero patti con 68 mila euro. Villafranca Tirrena deve 63 mila euro.
E c'è anche un paradosso. Secondo quanto hanno accertato i revisori dei conti di palazzo Zanca nell'esame del conto consuntivo 2011, il Comune vanta crediti dagli utenti attraverso la Tarsu, la tassa sui rifiuti, per oltre sessanta milioni. Soldi che, in parte, rischiano di andare in prescrizione. Se riscossi basterebbero a colmare gran parte del debito.

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