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Patti, rifiuti per le strade: operatori ecologici fermi da 5 giorni

Chiedono le spettanze arretrate, ieri ennesimo sit-in davanti al municipio e oggi andranno in prefettura

PATTI. È finito il tempo dell'agitazione, adesso si è passati allo sciopero che ormai si protrae da ben cinque giorni. Risultato concreto: cassonetti stracolmi di spazzatura con odori nauseanti per fortuna attenuati dal maltempo che di fatto abbassando notevolmente la temperatura ha reso quanto meno l'aria più respirabile. Unica nota positiva, sarà garantita la raccolta dei rifiuti soldi urbani nei centri essenziali, in primis ospedale, scuole e palazzo di Giustizia. E' questo ciò che emerge dal nuovo sit- in organizzato dagli operatori ecologici davanti alla sede del comune di piazza Mario Sciacca. Aumenta quindi e in maniera concreta la protesta dei 78 dipendenti della Dusty che operano nel settore della raccolta dei rifiuti nell'ambito dei 36 comuni facenti parte dell'Ato Me2.

Il tutto per mettere in evidenza la loro drammatica situazione economica in cui versano dato che avanzano complessivamente sette mensilità. "Innanzi tutto - spiega Armando Alioto - a nome degli altri lavoratori, chiediamo scusa ai cittadini per i notevoli disagi che provochiamo con il nostro sciopero che adesso dura da cinque giorni, senza contare lo stato di agitazione con cui abbiamo iniziato la nostra lotta. Non volevamo arrivare sino a questo punto, però considerato che nonostante i nostri continui colloqui con i sindaci di questo bacino di utenza non si è ancora arrivati ad alcuno accordo non possiamo fare altro. Anche perché nessuno di questi primi cittadini sa dirci quando possono erogare queste mensilità che avanziamo, per cui non pensiamo minimamente di fermare la nostra protesta. Continueremo ad oltranza garantendo solamente i servizi essenziali nei punti di maggiore utilità pubblica, anche perché ormai siamo siamo in completa emergenza per quanto riguarda la nostra sopravvivenza specie dal lato economico. Intanto -conclude Alioto - preannunciamo per domani, una ulteriore protesta con una manifestazione dinnanzi alla Prefettura di Messina".

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