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In cassa 13 milioni, uno stipendio arretrato per tutti

Ieri il commissario Croce ha disposto il trasferimento di tre mandati per le retribuzioni dei dipendenti comunali, ai fondi Atm per due dodicesimi ed all'Ato3 rifiuti per 3 milioni e 100 mila euro

MESSINA. Nelle casse del Comune ci sono 13 milioni di euro su 18 di trasferimenti statali tanto attesi. Così ieri il commissario Luigi Croce ha disposto il trasferimento di tre mandati per le retribuzioni dei dipendenti comunali, ai fondi Atm per due dodicesimi, pari a 2 milioni 660 mila euro, ed all'Ato3 rifiuti per un importo di 3 milioni e 100 mila euro per il successivo "travaso" alla Messinambiente.
Al di là delle cifre saranno pagati a tutti i dipendenti diretti e indiretti uno stipendio: ai comunali ottobre, all'Atm il saldo del 23% di luglio e agosto, alla MessinAmbiente settembre perché poi ci sono contributi e adempimenti economici da onorare. Il Commissario ad acta, Giuseppe Terranova, dopo la bocciatura del consiglio comunale, ha approvato il bilancio consuntivo 2011. Lunedì prossimo sarà decisivo per il destino del Comune a rischio dissesto. Croce, in conferenza stampa, farà il punto della situazione finanziaria comunale. Ma sono stati i consiglieri comunali a tenere banco per evitare il dissesto. Nel corso di un incontro con i cronisti tutti o quasi sono d'accordo, a prescindere dal colore politico, a evitare il crack di Palazzo Zanca. Giuseppe Melazzo dell'Udc, però, ha detto:
"Nelle relazioni fornite al commissario Croce da revisori dei Conti ed Esperti e che Croce porterà in udienza alla Corte dei Conti c'è scritto che non potranno essere garantiti i servizi pubblici". "Non è così - replica il capogruppo del Pd Felice Calabrò - possiamo ancora salvare Messina dal dissesto". Consegnato un documento dove si lancia un forte appello a tutti, dal premier Monti al presidente della Regione Crocetta, alla deputazione. Il presidente del consiglio Giuseppe Previti: "Abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei cittadini, anche la classe dirigente avverta questa responsabilità, il nostro grido di dolore dev'essere ascoltato". Calabrò propone il decreto 174 del 2012 come antidissesto. Tra le altre richieste l'elargizione di un prestito a fondo perduto dallo Stato. Pippo Trischitta di Fli ha chiesto la sostituzione del commissario Croce con un manager che abbia già fatto il commissario in altri Comuni a rischio come Rosolino Greco.
Sul rischio che la Corte dei Conti possa accertare responsabilità personali per attuali ed ex consiglieri ancora Calabrò: "Non abbiamo paura, siamo e restiamo qui, vogliamo assumerci la responsabilità politica di quello che dovrà essere fatto". Sebastiano Tamà di Grande Sud si è detto contrario al documento redatto dalla maggioranza ritenuto troppo "leggero", Roberto Nicolosi del Pdl evidenziato che gli effetti del dissesto "saranno disastrosi come gli atti punitivi che dovranno seguire le amministrazioni che verranno, non possiamo permetterci di fermare l'attività politica ordinaria". Melazzo è contro la posizione dei colleghi: "La tempistica è ineludibile, non condivido di evitare a tutti i costi il dissesto, non ci sono più margini di manovra".

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