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Rifiuti, pagato solo settembre

L'ira del commissario di MessinAmbiente, Armando Di Maria, che ha minacciato le dimissioni. "In queste condizioni non si può gestire il servizio"

MESSINA. Pagati gli stipendi di settembre agli operatori ecologici della MessinAmbiente resta la "frattura" tra la società e l'Ato3 che sovrintende alla gestione dei rifiuti.

Il commissario della MessinAmbiente, Armando Di Maria, avrebbe minacciato le dimissioni e ieri mattina ha detto: "Hanno trasferito solo 800 mila euro per settembre, tra l'altro parliamo di netto, ma io come devo andare avanti? Non riusciamo neppure a pagare una lampadina ai fornitori, in queste condizioni non è possibile continuare a gestire il servizio".

Il punto è che dei 3.100.000 euro che il Comune ha trasferito all'Ato3 quest'ultimo ha "girato" 800 mila euro alla MessinAmbiente. "Con i restanti - risponde Michele Trimboli, commissario dell'Ato3 - bisogna onorare l'impegno con l'Inps per i contributi previdenziali dei lavoratori, io non voglio commettere reati penali, mi dicono di no ma io sono andato a leggermi una decina di sentenze che sostengono tra l'altro che se facessi il contrario sarei responsabile e consapevole dei fatti, non voglio commettere reati penali, non ho sentito nessuno fino adesso dire che sto facendo le cose in regola, bisogna invece trovare soluzioni finanziarie strutturali".

Due giorni fa l'incontro in prefettura che aveva chiarito per l'Atm il problema della compensazione con i crediti all'Inps ma che non ha sciolto i dubbi sulla MessinAmbiente sempre per i crediti vantati dall'istituto di previdenza. Ecco perché Trimboli intende onorare entro il 21 novembre l'impegno con l'Inps e non ritrovarsi sotto responsabilità penale. Di Maria chiede più fondi e non lo stretto necessario per versare il netto degli stipendi.

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