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Archeologia, trovati reperti in relitti

PALERMO. Un'anfora spagnola, un lingotto in piombo, una macina ed una pietra di carico sono stati recuperati dal team di subacquei di Oloturia Sub che li hanno prelevati da due relitti di epoca romana, il Messina 1 (-95 mt) e il Messina 2 (-115 mt), perfettamente integri, al largo di Capo Rasocolmo. Il progetto - ideato da Oloturia Sub, Bimaris Edizioni e Aurora Trust, in collaborazione con il Comune di Messina e la Soprintendenza dei beni culturali del Mare di Palermo - consiste nella mappatura dei fondali dello Stretto di Messina: le indagini, eseguite attraverso strumentazione ad alta frequenza, si sono concentrate finora su un'area di 49 chilometri quadrati, dalla foce del torrente Annunziata fino alla fascia costiera prospiciente l'abitato di Villafranca, in una batimetrica compresa tra i 50 e i 150 metri. Oltre a rilevare la presenza di numerosi target di interesse, la scansione ha consentito ai ricercatori di raccogliere dati sulla geomorfologia del fondale locale. "L'importanza strategica dello Stretto di Messina - ha detto il soprintendente del mare Sebastiano Tusa - è nota dalla notte dei tempi: le fonti storiche vi localizzano intensi flussi migratori e commerciali, cruciali per tutto il Mediterraneo. Da qui l'idea di realizzare una sofisticata campagna di ricerca strumentale in alto fondale, al fine di svelare i segreti di un tratto di mare leggendario".

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