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Milazzo, muore in ospedale la ragazza travolta in moto

Alexia Calabrò, 15 anni, è stata tamponata mentre andava a scuola

MILAZZO. Il giovane cuore di Alexia Calabrò, la studentessa rimasta vittima di un incidente stradale qualche settimana fa, ha cessato di battere la notte scorsa. La quindicenne si trovava ricoverata in prognosi riservata, all'ospedale Papardo di Messina, dove era stata trasferita dal pronto soccorso dell'ospedale di contrada Grazia.

La ragazza frequentava il secondo anno del liceo artistico di via Gramsci che raggiungeva in pulman o in ciclomotore tutte le mattine dalla sua abitazione di Olivarella. E, si trovava a bordo del suo ciclomotore quella mattina, mentre percorreva la statale 113, nei pressi del quartiere di Olivarella, quando un furgone la tamponava facendola sbattere rovinosamente contro l'asfalto.

Subito le condizioni della studentessa sono apparse gravi, avrebbe sbattuto con il capo violentemente contro il ciglio del marciapiede. Immediatamente soccorsa dall'ambulanza del 118, la studentessa, in pochi minuti raggiunse il pronto soccorso del vicino nosocomio di contrada Grazia, dove i medici, constata la gravità delle ferite disponevano il trasferimento all'ospedale Papardo di Messina.

Ieri mattina al Liceo artistico di via Gramsci, ma anche nella sede centrale di via Nino Bixio, arrivata la notizia del decesso della giovane, è calato il silenzio ed i compagni di classe, hanno interrotto le lezioni per andare a trovare la bella Alexia. Gli allievi della seconda D, grafica pubblicitaria, ma anche i rappresentanti di classe dell'intero Liceo si sono stretti subito attorno ai familiari per dimostrare il loro grande affetto verso la collega prematuramente scomparsa.

A scuola, ieri, preferivano non parlare per il troppo dolore. Alcuni ragazzi si sono limitati solo a dire che "in questi casi è difficile trovare le parole per descrivere l'immenso dolore". Ricordano, però, con grande affetto quel gran sorriso che sempre aveva, anche nei momenti critici. "Difficile dimenticare quei grandi occhioni verdi, quella grande generosità, la grande bontà ed il forte altruismo".

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