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Crisi senza uscita quella del sociale: una coop licenzia oltre 100 dipendenti

Senza il rinnovo dei bandi comunali, sono oltre quattrocentocinquanta le persone che dal prossimo mese rischiano di restare a spasso

MESSINA. Licenziati 103 lavoratori della cooperativa Azione Sociale. Sono scattate ieri le prime perdite del posto dopo l'ultimo incontro all'ufficio provinciale del Lavoro. Da qui al 20 gennaio, senza il rinnovo dei bandi comunali per carenza di liquidità, sono 457 in tutto i dipendenti che dal prossimo mese rischiano di restare a spasso.

La cooperativa Azione gestisce i servizi di Casa Serena, il Centro di riposo per anziani che chiuderà per alcuni mesi i battenti per via dei lavori di messa in sicurezza. La cooperativa Azione conta in tutto 207 dipendenti e dunque i restanti 104 che mancano all'appello, se il Comune non rinnoverà i bandi, potrebbero terminare le loro prestazioni. I numeri delle altre cooperative a rischio sono 120 della Nuova Presenza, 94 della Faro 36 della Nuova Solidarietà.

Tutti gli altri servizi scadranno il 20 gennaio prossimo con la chiusura degli appalti. Considerato l'indotto si parla di settecento dipendenti circa. I licenziamenti, espletate le procedure secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, cioè trascorsi i 20 giorni, diverranno immediatamente esecutivi. A rischio chiusura non solo Casa Serena ma anche i servizi del trasporto dei disabili nei centri riabilitativi, dell’assistenza domiciliare agli anziani e dei centri di aggregazione giovanile.

A Casa Serena l'ultimo bando prevede la scadenza per il 31 dicembre prossimo. Su Casa Serena si è registrato ieri l'intervento dei consiglieri comunali Nicola Cucinotta e Benedetto Vaccarino contro la chiusura: «Gli 800mila euro necessari sono in cassa, bisogna redigere un piano dei lavori, iniziare senza indugio la ristrutturazione e chiedere contestuale iscrizione all’albo regionale, siamo certi che il commissario Croce, con la stessa tempestività con cui ha firmato la delibera di adesione al "salva-Comuni" e con cui firmerà il Bilancio di previsione 2012 da approvare entro il 31 dicembre, percorso propedeutico alla pubblicazione dei nuovi bandi, metterà in campo ogni sforzo per dare mandato di adeguare la struttura alle prescrizioni normative, perseguendo soluzioni innovative, apportando le opportune modifiche alle modalità gestionali ed organizzative evitando assolutamente di allontanare alcuno dalla struttura con il rischio di smantellare l'ennesimo presidio di welfare locale».

Il Comune ha avviato dei Tavoli tecnici tra dirigenti e sindacati per trovare delle soluzioni alternative ma il tempo per molti operatori sociali è già scaduto.

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