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Lipari, il depuratore a Canneto: il Consiglio di Stato dà il via libera

Accolto il ricorso presentato dal commissario Pelaggi. Ma i cittadini protestano: perderemo le nostre spiagge

LIPARI. Depuratore a Canneto: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal commissario per l'emergenza Luigi Pelaggi avverso la decisione del Tar Lazio che dava ragione ai ricorrenti contro l'individuazione del sito di Canneto dentro. L'opera è stata finanziata insieme all'impianto di Vulcano, alla rete fognante delle due isole e al dissalatore, dal ministero dell'Ambiente con circa 50 milioni di euro.

Ma la scelta di Canneto Dentro, voluta dal commissario Pelaggi e dalla giunta del centrodestra di Mariano Bruno, era stata contestata dagli abitanti di Canneto che insieme al Codacons di Messina si erano rivolti agli organismi amministrativi. Contraria alla localizzazione di Canneto Dentro si è anche espressa la giunta del centrosinistra, guidata dal sindaco Marco Giorgianni. In realtà, con la precedente giunta di centrosinistra, presieduta dal sindaco Michele Giacomantonio era stata scelta l’area di Pignataro (zona Lazzaretto).

Il progettista Franco Cavallaro anche recentemente ha ribadito che «realizzandolo in quell’area non ci sarebbe stata la necessità di costruire delle vasche di liquami che metterebbero a rischio il litorale di Unci a Canneto e dell’area portuale di Sottomonastero».

I cittadini già sono in agitazione. Lucio Raffaele: «Unci avrà la sua bella vasca di liquami, Marina Lunga avrà la sua bella vasca di liquami, gli abitanti di Pirrera e Serra si godranno il loro salutare fetore, i proprietari dei terreni dove nascerà il depuratore andranno altrove a coltivare ortaggi, la spiaggia di Canneto la useremo solo per fare passeggiare i cani. Il tubo di troppo pieno della vasca di Unci sarà posto non troppo lontano dall'adduttore del dissalatore e questa è solo una parte dei problemi che la scelta del sito crea. Credo che dovremo scendere in piazza con i forconi, sennò nessuno ci ascolta. Ormai in questo paese si è persa ogni identità, ogni rispetto per i propri simili e per il proprio territorio.

All'inizio tutti in vetrina, compresa qualche associazione e adesso? Ma di tutto questo sembra che alla maggioranza dei Liparoti non riguardi». Francesca Basile: «Bisogna incatenarsi, ma non lo farà nessuno perchè ormai a Lipari ognuno vive alla giornata ed in molti pensano ad emigrare». In ogni caso, a Lipari un depuratore occorre realizzarlo e al più presto. L’impianto esistente non è adeguato, tanto più che sono cresciuti gli alberghi, la rete fognante scoppia continuamente, ed è anche nel mirino della procura della Repubblica.

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