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Capo d'Orlando, decreto ingiuntivo dell’Enel: scoppia il caso delle bollette non pagate

Tegola sul bilancio. Il sindaco Sindoni annuncia ricorso: la società energetica ha ceduto il credito a una banca senza avvisare

CAPO D'ORLANDO. Non è certamente la sorpresa natalizia che si potrebbe attendere quella che il comune paladino trova sotto l’albero. L’Enel Energia, attraverso una banca alla quale ha ceduto il credito, ha infatti presentato un decreto ingiuntivo da 350.000 euro all’amministrazione comunale per bollette non pagate diverse anni fa. Una batosta che rischia di mettere in seria difficoltà le casse comunali che, di questi tempi, non brillano per essere floride. A quanto denuncia l’ amministrazione, però, alla base della richiesta, non esiste un contratto che regoli la cessione del credito e nell’accordo le condizioni economiche e tecniche della fornitura sono ben diverse da quelle reclamate.

In pratica nessun accordo era stato sottoposto al comune circa la cessione del debito alla banca la quale, oltre agli importi di bollette non versati, chiede spese ed altri addebiti che fanno lievitare sensibilmente il costo finale arrivato a 350.000 euro. Così il Comune si è rivolto al Tribunale, opponendosi ad una richiesta giudicata illegittima.

“La situazione è pirandelliana- sostiene il sindaco Enzo Sindoni- puntando su distrazioni e limitate competenze di tutti gli uffici pubblici, vengono perpetrate autentiche truffe ai danni degli Enti Locali. Basti pensare che in Provincia di Messina la differenza tra le tariffe pagate dai Comuni ai fornitori di energia elettrica, arriva addirittura al 700%. La richiesta della società alla quale Enel Energia si è rivolta è infondata, come l’avvocato Natale Bonfiglio dimostrerà in giudizio. Ma questa è l’occasione per portare l’ attenzione su un tema, verso il quale Corte dei Conti e Magistratura ordinaria, farebbero bene ad intervenire. Così facendo infatti, si potrebbero verificare, invece di continuare a chiedere sacrifici ai cittadini, le enormi possibilità di risparmio che realmente esistono. E’ proprio dal risparmio sulla pubblica illuminazione che abbiamo ricavato le somme che ci hanno permesso di non far pagare l’Imu sulla prima casa a quasi tutti gli orlandini”.

“Dai conti che avevamo fatto il debito nei confronti dell’Enel era molto limitato- aggiunge il vice sindaco Aldo Leggio- infatti nella richiesta della banca figurano bollette che abbiamo già pagato e spese spropositate che contesteremo. Ma appare ancora più bizzarro che ci arrivi questo conto proprio mentre attendiamo che un’altra società dell’Enel ci liquidi oltre 180.000 euro dal fotovoltaico che abbiamo prodotto e che ci doveva essere pagato ad ottobre”.

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