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"Stipendi arretrati e lavoro a rischio": i direttori d’orchestra del Vittorio Emanuele si imbavagliano

Il soprintendente: «Mettiamo da parte le polemiche». E lancia un appello alla cittadinanza

MESSINA. I direttori d’orchestra si imbavagliano e il sovrintendete Magaudda fa il mea culpa, acquista gli abbonamenti a prezzo scontato quando potrebbe entrare gratis e lancia un appello alla città. Un milione duecentocinquantamila euro per mettere in piedi il cartellone della stagione musicale 2013. Contro gli otto spesi da altri teatri. Cinque spettacoli, tutti e cinque con l'orchestra del teatro Vittorio Emanuele. Ma loro i direttori d’orchestra che aspettano la stabilizzazione e gli stipendi arretrati, così come gli impiegati dell’ente, si sono presentati in sala stampa con gli strumenti e imbavagliati. Hanno lanciato accuse e critiche tacciando la dirigenza del Vittorio e la politica di incapacità. Non avrebbero battuto i pugni sul tavolo per ottenere un budget adeguato.

E ieri mattina il sovrintendente Paolo Magaudda ha fattto il mea culpa: "Vi sono stati errori gestionali è vero forse anche miei. Ma adesso remiamo tutti per salvare il teatro”. Magaudda ha annunciato che la campagna abbonamenti ha fatto registrare fin’ora un calo delle vendite del 50%. Troppo per un Vittorio alle prese con una crisi di liquidità senza precedenti. I soldi che il teatro vanta da Palermo, 4 milioni e trecentomila euro, nonostante sia stato approvato (con enorme ritardo) il consuntivo 2010, non sono ancora arrivati. Il nervosismo tra gli impegnati e gli orchestrali è palpabile anche se la professionalità, al Vittorio, è quella che vince sempre. Magaudda ha annunciato di aver acquistato gli abbonamenti per la stagione prosa e musica e di avere pagato lo scorso anno con un proprio assegno, oltre seimila euro una compagnia per impedire che saltasse uno spettacolo già allestito. “Mettiamo da parte le polemiche dice e chi può aiuti il teatro sottoscrivendo un abbonamento. C’è tempo sino ai primi di gennaio”.

A chiedere al pubblico uno sforzo anche il direttore artistico Lorenzo Genitori. Il cartellone è stato programmato con un budget di appena un milione e 267 mila euro, metà dei quali assorbiti dai costi per i professori d'orchestra e per i tecnici a tempo determinato, indispensabili per l'allestimento delle opere liriche.Il primo appuntamento sarà il 19, 21 e 23 marzo con "Rigoletto", l'opera che non è potuta andare in scena nella scorsa stagione a causa dell'improvviso taglio al finanziamento regionale. Confermata la regia di Alessio Pizzech, il capolavoro verdiano sarà diretto dal maestro messinese Antonino Fogliani, che già al Vittorio Emanuele ha condotto nel 2011 un'applaudita "Madama Butterfly". La lirica tornerà il 10, 12 e 14 dicembre con "La bohème" di Puccini, una delle opere più amate in assoluto dal pubblico. Il capolavoro di Puccini vedrà sul podio il maestro Elio Orciuolo; la regia sarà di Aldo Tarabella. Allestimento del Teatro di Messina; produzione del Teatro di Messina in collaborazione con il Teatro del Giglio.

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