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La nuova stangata, ecco la Tarsu: 250 euro a famiglia

La gente è ancora scottata dall’Imu, ma il Comune ha le casse vuote. Pronta la caccia ai morosi dell’Amam

MESSINA. Nemmeno il tempo di riprendersi dalla stangata dell'Imu e già arriva una nuova tassa da pagare: quella sui rifiuti. La Serit, sta notificando migliaia di cartelle esattoriali ai messinesi. In media si pagano duecentocinquanta euro a famiglia anche se è prevista, già in cartella, la possibilità di rateizzare quanto dovuto in cinque soluzioni. E non è tutto. Sta per scattare la caccia ai morosi dell'Amam. L'obiettivo, il commissario Croce l'aveva detto, è recuperare il più possibile anzi ogni briciola dovuta. Il Comune, in crisi di liquidità, ha bisogno che le casse vengano riempite. Palazzo Zanca, seppure rivitalizzato dall'annunciato stanziamento regionale di quaranta milioni, resta un malato grave. L'ex procuratore capo, ma prima di lui i revisori dei conti presieduti da Dario Zaccone, l'avevano detto. All'appello mancano troppi soldi. Si spende e non si incassa. Da recuperare ci sono oltre venti milioni di euro rappresentati dalla tassa sullo smaltimento dei rifiuti. La notifica delle cartelle gestita dalla Serit è in forte ritardo considerato che la tassa in questione si riferisce al 2011 e che in alcuni comuni si paga già il primo trimestre del 2012. Il 2012, si è aperto dunque con un nuovo pagamento da effettuare. La Serit sta notificando migliaia di cartelle già iscritte a ruolo. La cifra media da pagare si aggira attorno ai 250 euro. Considerato che appena qualche settimana fa i proprietari di casa hanno pagato l'Imu non è cosa da poco. Ma non è finita. In agenda Croce ha la questione Amam. Ci sono da recuperare 18 milioni di euro in bollette insolute. Parte di queste pare siano cadute in prescrizione. Ma per tutti gli altri nessuno sconto. Nelle prossime settimane per i morosi scatterà la caccia all'uomo. Tra le tante cose contestate fai revisori dei conti già nell'esame del consuntivo 2011 c'è il mancato introito di somme dovute. Per i cosiddetti servizi non obbligatori (asili nido, scuola bus) vengono incassati un milione e ne vengono spesi ben quindici. Viene incassato appena il sei per cento quando si dovrebbe incassare: il 36 per cento delle spese. Per il capitolo partecipate, a tenere banco, c'è sempre la questione Messinambiente. C'è un contenzioso tra Messinambiente e l'Ato sulla gestione dei rifiuti. Una differenza tra dare e avere che ammonta a dodici milioni di euro. E proprio da Messinambiente arrivano notizie non troppo tranquillizzanti. I mezzi della partecipata sono senza polizze assicurative. Occorre recuperare quattrocentomila euro per pagare la compagnia assicurativa che ha concesso i canonici dieci giorni di tempo. 

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