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Offensiva contro la mafia a Barcellona: saranno potenziate le forze di polizia

La presidente della Commissione antimafia europea, Sonia Alfano: faremo terra bruciata alle cosche

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Potenziare gli organici delle Forze dell'Ordine sul territorio per dare una risposta immediata ed efficace alla criminalità organizzata che con azioni eclatanti sta creando un clima di preoccupazione tra le popolazione di Barcellona Pozzo di Gotto. E' questo il messaggio lanciato dai partecipanti al vertice tenuto nella sede della Procura di Barcellona, convocato dalla presidente della Commissione europea antimafia Sonia Alfano. All'incontro hanno partecipato il sindaco della città Maria Teresa Collica, il sostituto procuratore Fabio Sozio, che ha fatto gli onori di casa in assenza del procuratore capo Salvatore De Luca, i magistrati della Procura della Dda di Messina, Fabio D'Anna e Giuseppe Verzera, che sta coordinando le indagini sull'omicidio Perdichizzi, accompagnati dai rappresentanti delle Forze dell'Ordine. "Siamo qui - ha detto la Alfano - per dire ai barcellonesi che le istituzioni sono accanto a loro in un momento, in cui la mafia vuole far ripiombare la città nella paura. I due omicidi così plateali nell'arco di un mese sono un tentativo delle cosche di riorganizzarsi, in quella che si configura come una guerra di mafia. Il modo di agire dei killer ha messo in serio rischio le vite di tanti innocenti. E' bene che i mandanti capiscano che questo modo di fare è degno solo delle bestie e che il loro posto è in carcere". "Abbiamo trovato una comunione d'intenti - ha dichiarato il sostituto procuratore Fabio Sozio - rispetto alla necessità di potenziare l'organico di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, per intensificare la presenza sul territorio, anche con il supporto fondamentale della politica. Dall'incontro è emersa la necessità di tranquillizzare la comunità, evitare l'eccesso di allarmismo, perché magistratura e forze dell'ordine stanno lavorando a tutto tondo per fare piena luce sugli ultimi delitti". Soddisfatta dell'esito del vertice il sindaco Maria Teresa Collica: "Abbiamo ribadito la necessità di fare un fronte comune contro l'arroganza e la violenza delle organizzazioni criminali, trovando in questo il collante della società civile". Intanto i frati minori del convento di Sant'Antonino, che si trova a pochi passi dal luogo del delitto di Capodanno, hanno deciso di fermare per la giornata del 5 gennaio le attività del "Presepe vivente": "Non è un fermarsi per protesta ma perché seguendo la parola del Signore possiamo trovare la strada buona ed incamminarci per essa, denunciando un sistema ed una mentalità che deploriamo perché va contro la dignità di ogni uomo", affermano. Nel corso del concerto del quartetto "De Bonis", inoltre, gli amministratori comunali lanceranno un appello di denuncia e di sensibilizzazione.

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