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Bonus nascite alle Eolie, a Lipari non ci stanno

L’incentivo di tremila euro alle partorienti dell'arcipelago voluto dal governatore Crocetta viene bocciato da due donne lipariote. "E’ una sconfitta – dicono – il presidente farebbe bene a valutare le nostre proposte"

PALERMO. La proposta del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, di concedere un bonus di tremila euro a ogni partoriente residente nelle Eolie - dopo la chiusura del punto nascite di Lipari - è contestata da due donne ricoverate a Milazzo e in attesa di partorire: Tiziana De Luca e Barbara Gallo, in una lettera aperta, ritengono che la soluzione prospettata dal governatore sia «una sconfitta per tutta la comunità delle Isole minori siciliane». «Piuttosto che dare alle famiglie un contributo economico - hanno proseguito - bene farebbe il presidente a valutare le proposte che nel tempo sono state avanzate, come la turnazione dei medici a garanzia delle mamme e dei nascituri e il miglioramento dei servizi. È vergognoso che siano state spese ingenti somme per l'ampliamento della struttura ospedaliera. È assurdo mantenere un così cospicuo personale che può svolgere solo funzioni ambulatoriali e che, seguendo il percorso della gravidanza per tutti i nove mesi, invita poi le partorienti, ormai agli sgoccioli, a recarsi in un centro sulla terraferma».    La proposta di Crocetta non è piaciuta neppure al consigliere comunale Gianni Iacolino: «Se consideriamo che in media si fanno 100 parti l'anno, la spesa ammonterebbe a 300 mila euro. Questi quattrini si utilizzino per potenziare l'ospedale».

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