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Milazzo, sugli amministratori la scure della Corte dei conti

Avviate le procedure per accertare le responsabilità dell’enorme deficit

MILAZZO. Il consiglio comunale mamertino, convocato dal presidente Rosario Pergolizzi, torna a riunirsi questa sera, a prescindere dalla delibera di dissesto votata dal commissario ad acta, Margherita Catalano, in sostituzione del civico consesso. Intanto in città si continua a parlare delle conseguenze che porterà il dissesto finanziario voluto dall'amministrazione e "respinto" dal consiglio che aveva optato per il ricorso al "salva comuni".
Oltre agli aumenti delle tasse ed all'eliminazione di qualche servizio non primario, ci saranno anche delle conseguenze nei confronti di quegli amministratori che hanno causato il default. In particolare, secondo quanto è previsto dal decreto approvato di recente dal governo, gli amministratori ritenuti responsabili dalla Corte dei conti di aver contribuito al dissesto finanziario di un Ente non sono ricandidabili per un periodo di dieci anni alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del parlamento e del parlamento europeo. Il decreto prevede altresì che per gli stessi motivi gli amministratori non potranno ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante degli stessi presso altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati. Per dieci anni, inoltre, non potranno ricoprire la carica di assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in organismi vigilati o partecipati da enti pubblici.
Agli stessi amministratori ritenuti responsabili di dissesto le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogheranno una sanzione pecuniaria pari a un minimo di cinque e fino a un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento della eventuale violazione. Intanto lunedì mattina è partita dal palazzo municipale la delibera del commissario ad acta relativa al dissesto e si attendono, da un momento all'altro gli atti consequenziali da parte dei destinatari: Ministro degli interni, Procura regionale della Corte dei Conti, Prefetto di Messina e assessorato regionale delle Autonomie locali.

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