SANT’AGATA DI MILITELLO. Controlli a tappeto dei vigili urbani per contrastare il fenomeno dell'abbandono degli animali e dell'avvelenamento dei gatti, sotto il coordinamento del comandante Nino Ciccarello. In prima linea il vigile Enzo Faranda che, ieri mattina, si è recato in contrada Scafone Cipollazzi per raccogliere altre testimonianze. Si è sulel buone tracce per individuare i responsabili degli avvelenamenti messi in atto pochi giorni. Accertamenti sono in corso. Ricordiamo che a far scattare l'allarme era stata l'associazione "Sos amici randagi", a seguito della segnalazione ricevuta da un residente. Poi, sul posto si è recato il veterinario dell'Asp Antonio Ravì, accompagnato dal vigile Enzo Faranda, per redigere il verbale. Si presume che il veleno utilizzato per l'avvelenamento dei gatti sia della famiglia di anticrittogamici, nella fattispecie topicida.
E' scattata la denuncia contro ignoti da parte dei vigili urbani (su verbale dell'Asp). Diversi i cadeverini di gatti sparpagliati qua e là per tutta la campagna, qualcuno domestico ed altri randagi. Già lo scorso anno, si erano verificati episodi del genere. Non si arresta anche la campagna di sensibilizzazione all'adozione dei cani randagi, a cura dell'associazione "Sos amici randagi". "Il randagismo è un fenomeno diffuso - spiega la vice presidente Liliana Salerno - sono contenta che l'amministrazione comunale sia sensibile al problema e ci stia supportando". I volontari, in collaborazione con i veterinari dell'Asp, provvedono alla sterilizzazione di randagi da reinserire sul territorio e si prodigano per l'adozione dei cani abbandonati. Certo, c'è la necessità di un intervento strutturale, quindi di un canile che possa essere di proprietà dei comuni e gestito da associazioni private senza scopi di lucro, in modo da poter arginare nel tempo il fenomeno.
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