Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sos di magistrati e avvocati: «Siamo vicini al collasso»

Timori e numeri sproporzionati tra organici e cause

MESSINA. Manca solo un decreto attuativo del ministero della giustizia che ha già la delega del parlamento e poi, per la giustizia messinese, sarà notte fonda. E' un vero e proprio sos quello che la sezione distrettuale dell'associazione nazionale magistrati ha lanciato ieri pomeriggio, assieme agli avvocati, dal salone degli specchi della Provincia. Un fatto inedito per dei magistrati chiedere il sostegno della società civile.

Secondo la bozza di revisione delle piante organiche predisposta dal ministero della giustizia il tribunale di Messina perderebbe ben quattro magistrati giudicanti e un magistrato della procura, mentre il tribunale di Patti, pur accorpando il Tribunale di Mistretta, perderebbe due magistrati giudicanti ed uno requirente acquisendo l'intero carico di Lavoro del tribunale dei Nebrodi. "Siamo ultimi in tutte le statistiche - ha detto Marina Moleti- presidente facente funzioni del tribunale per il numero di cause portate a compimento nonostante il carico di lavoro affidato ai nostri magistrati sia tra i più alti d'Italia. A Messina, al tribunale civile, facciamo quello che a Reggio Calabria fanno con il doppio dei magistrati". Un'occhiata ai numeri che non danno spazio ad alcun equivoco. A Messina i 10 magistrati addetti al settore civile (compresa la sezione staccata di Taormina) affrontano una pendenza totale di 22.016 cause. Cioè hanno oltre ventimila cause di arretrato alle quali si aggiungono 9000 cause ogni anno. Nel settore penale pendono 5151 procedimenti penali e 187 misure di prevenzione, al tribunale del lavoro (6 giudici in organico e un posto vacante da anni) c'è una pendenza di 5724 cause di lavoro e 12.363 cause di previdenza. Al tribunale di Barcellona si registra una pendenza di 7.488 procedimenti e 9.667 cause di lavoro. Al tribunale di Patti pendono circa 6800 procedimenti civili e 15.676 cause di lavoro. "Una riduzione del genere - spiega il presidente del tribunale - comporterebbe inevitabilmente gravissime ricadute sul funzionamento degli Uffici coinvolti e, soprattutto, del tribunale di Messina. Per il settore civile c'è il rischio che il cittadino che si sente danneggiato possa invocare la legge Pinto chiedendo un risarcimento. Per il settore penale il rischio prescrizione è dietro l'angolo". A sostenere i magistrati in prima fila il presidente dell'Ordine degli avvocati Francesco Celona ha definito assurda la scelta del governo. Ernesto Fiorillo avvocato e presidente di Confconsumatori associati ha annunciato, che se il governo dovesse portare avanti il progetto, si incatenerà davanti al tribunale.

Caricamento commenti

Commenta la notizia