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Truffa Inpdap, pensioni a falsi vedovi: 12 arresti

A quattro è contestata l'associazione per delinquere, agli altri 8 sono stati concessi i domiciliari. Danno di 100 mila euro, truffate anche alcune finanziarie

MESSINA. Facevano ottenere la pensione di reversibilità a presunti vedovi di dipendenti pubblici truffando così l'Inpdap, e col Cud, inoltre, ottenevano prestiti da finanziare, che non pagavano. E' la truffa da 100 mila euro scoperta dalla Procura di Messina che ha portato all'arresto da parte della polizia di 12 indagati, compreso un ex dipendente dell'Inpdap, licenziato nel 2012. A quattro è
contestata l'associazione per delinquere, agli altri 8 sono stati concessi i domiciliari.

Per quattro degli indagati, compreso l'ex dipendente dell'Inpdap Angelo Genitore, di 56 anni, che è stato licenziato dall'Ente previdenziale con un provvedimento del 18 febbraio del 2012, è contestata anche l'associazione per delinquere. Analoghe accuse sono state rivolte dalla Procura a Rosario Grasso, di 57 anni, Mario Miceli, di 43, e Nicolina Buda, di 50. Nei loro confronti il Gip Maria Vermiglio ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Arresti domiciliari sono stati invece disposti per 8 delle persone destinatarie delle pensioni: Antonina Miceli, di 52 anni, Mara Gazzignato, di 44, Francesca Mangiapane, di 50, Simonetta Oco, di 65, Domenica Oliveri, di 58, Carlo Iaria, di 78, Tommasa Bonna, di 63, e Maria Cucinotta, di 53. Le indagini sono state avviate dalla Polizia, che si sono avvalse anche di intercettazioni, dopo denunce dell'Inpdap che ha riscontrato delle irregolarità.

L'inchiesta è stata coordinata dal gruppo Criminalità economica della Procura della Repubblica di Messina, composto dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti Fabrizio Monaco e Diego Capece Minutolo.


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