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Messina, ancora furti al cimitero: portati via vasi, oggetti e persino fiori

Il consigliere della Terza circoscrizione, Libero Gioveni: "Nel primo e più importante cimitero cittadino continuano a perpetrarsi squallide azioni di sciacallaggio e di oltraggio alla memoria dei defunti che dovrebbero riposare dignitosamente.I furti sono da ritenersi dei gesti vili, compiuti quasi certamente da persone senza scrupoli come atti di ritorsione nei confronti dei parenti"

MESSINA. Il Gran Camposanto resta terra di nessuno. I vergognosi furti di fiori, asportati dalle tombe dei defunti, ripropongono la questione controlli già sollevata qualche mese fa dagli stessi cittadini indignati. La criminalità è entrata liberamente anche nei luoghi sacri senza che nessuno muova un dito per bloccare i malintenzionati. Il consigliere della Terza circoscrizione, Libero Gioveni venuto a conoscenza di nuovi furti, avvenuti nella zona cimiteriale della Piramide, ha preso carta e penna per scrivere al dirigente del dipartimento ai servizi cimiteriali del Comune ed al comandante della Polizia municipale, ritenendo il fenomeno di inaudita gravità. "Nel primo e più importante cimitero cittadino - segnala Gioveni - continuano a perpetrarsi squallide azioni di sciacallaggio e di oltraggio alla memoria dei defunti che dovrebbero riposare dignitosamente.I furti sono da ritenersi dei gesti vili, compiuti quasi certamente da persone senza scrupoli come atti di ritorsione nei confronti dei parenti". Già in passato è accaduto che i visitatori abituali venivano avvicinati da ignoti che chiedevano denaro in cambio di un servizio di pulizia abusivo effettuato presso le tombe dei propri defunti. Al rifiuto del parente (il quale generalmente preferisce provvedere da solo alla decorosità dello spazio cimiteriale) ne seguiva l'azione ritorsiva. Una vendetta meditata a freddo ed attuata dopo un paio di giorni con furti, squallidi atti di vandalismo o peggio ancora di satanismo. A dimostrazione di quanto dichiarato, il consigliere Gioveni ricorda i numerosi furti di portafiori dai tumuli di molti edifici, si citano la Confraternita dei Rossi, il SS. Sacramento S.Luigi, Gravitelli, S.Francesco, Società Operaia senza contare la devastazione della Cappella dell'Arciconfraternita dei Catalani, la macabra scopertura dei marmi di alcune tombe nonché la raccapricciante asportazione di ossa umane. "Il ripetersi di episodi così spiacevoli - conclude la nota - rende necessario fronteggiare il problema in modo deciso con controlli più rigidi. L'aggirarsi di balordi intorno al cimitero rischia di oltraggiare sempre di più la memoria dei nostri cari, deturpare l'arte, la cultura e la storia racchiuse in un patrimonio storico di impareggiabile ricchezza che è rappresentato dal cimitero monumentale". RI.SE.

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