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Piano di riequilibrio del Comune: sì dei revisori dei conti

Il documento trasmesso al consiglio comunale. Previsti nuovi sacrifici per i cittadini. Le bollette dell'acqua rischiano di aumentare del 100 per cento

MESSINA. E' stato approvato dai revisori dei conti e poi trasmesso al Consiglio comunale il piano di riequilibrio finanziario del Comune che prevede nuovi sacrifici per i messinesi. Dieci anni tra imposte alle stelle e debiti da saldare. Serve ad accedere al fondo salva comuni: un prestito decennale da circa 50 milioni di euro. Dovrà essere approvato dal ministero dell’economia e poi dalla Corte dei Conti. Le bollette dell’acqua rischiano di aumentare del 100 per cento. L’Amam, l'azienda che gestisce il servizio idrico integrato, d’ora in poi, dovrà infatti versare al Comune 15 milioni di euro all’anno. Nel piano trovano posto, su richiesta esplicita dei revisori, debiti e crediti nei confronti delle partecipate. L’Amam per il passato deve 17 milioni. Per liquidare e sistemare i conti dell’azienda trasporti occorrono 40 milioni di euro. Per Messinambiente 31. Per l’Ato 20 milioni. Occorre per forza portare nuove risorse. Nel 2013 dovranno entrare 39 milioni in più. Così, aumenteranno  costo dell’acqua e la Tares, la tassa sui rifiuti. L’Imu resterà alla massima aliquota. Aumenteranno le quote che i messinesi dovranno versare per gli asili, nido, cinquanta per cento del costo, e per gli scuolabus. Aumenterà il costo dei biglietti dei bus. Niente incentivi per i 32 dirigenti comunali che per il 2012 avrebbero dovuto ottenere 800 mila euro. La legge non prevede questo stanziamento nel caso in cui il Comune versi in condizioni economiche disastrose.

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