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Task-force per Giampilieri, in sette rischiano il posto

Il contratto scade a fine mese, appello al presidente

MESSINA. «Non siamo consulenti, ma tecnici specializzati. Non graviamo sul bilancio della Regione, ma siamo stati pagati con fondi dello Stato. Ci siamo occupati dell'emergenza frane nel Messinese e, se non ci rinnovano il contratto, il nostro lavoro di prevenzione e recupero resterà incompleto». Sono i 7 tecnici della Protezione civile, il cui contratto scadrà alla fine di febbraio. Un team creato dal vecchio governo, in qualità di commissario delegato e in forza di due ordinanze nazionali della Protezione civile. I 7 esperti che vedranno terminare il loro impiego il 28 febbraio, in coincidenza dello scadere dell'ordinanza commissariale, hanno scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, mettendo nero su bianco «l'importanza del loro lavoro, nell'opera della messa in sicurezza dei territori», in seguito alle due frane del 2009 e del 2010.
Si tratta di 5 contrattisti a tempo determinato (il geologo Rosario Caminiti e gli ingegneri Antonio Ferraro, Cinzia La Rocca, Vincenzo Marco Nicolosi, e Erminia Raciti) e dei 2 contrattisti a collaborazione coordinata e continuativa (Angela Fundarò e Gabriele Amato). I tecnici, nella lettera inviata al presidente, chiariscono che «non si tratta di fondi regionali, ma di soldi inviati dallo Stato, che ha costituito delle vere e proprie strutture commissariali. Non abbiamo guadagnato le stratosferiche cifre dei consulenti, ma 1.400 euro netti». I tecnici si sono occupati, soprattutto, di mitigazione del rischio idrogeologico, sistemazione di corsi d'acqua e ripristino di fognature. «Ad oggi - concludono nella lettera - numerose opere non sono state ancora ultimate. Pertanto, la sospensione delle attività comporterebbe un ritardo dei tempi prefissati». G.VAR.

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