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Trasporti in crisi, Fit Cisl: "Abbiamo perso 1.500 posti di lavoro"

Il segretario provinciale Enzo Testa confermato alla guida della sezione: «Dalle Ferrovie soltanto tagli»

MESSINA. «O si decide sulla gestione dei trasporti o si muore»: è l'accorato appello lanciato ieri mattina dalla federazione trasporti della Cisl che ha confermato segretario provinciale Enzo Testa. Eletti in segreteria anche Domenico De Domenico e Rosaria Perrone.

Tante vertenze che Testa ha affrontato nella sua relazione di apertura dei lavori: “la mancata realizzazione del Corridoio 1 Berlino-Palermo, la mancanza di un vero sistema infrastrutturale moderno ferrovie, autostrade, porti e grandi opere come il Ponte sullo Stretto, il costante taglio dei fondi Statali al cosiddetto Servizio Universale, l’azzeramento di quasi tutti i collegamenti ferroviari Nord-Sud e la riduzione a 2 unità del numero delle navi impegnate per l’attraversamento dei treni sullo Stretto - ha detto il segretario Fit - scelte scellerate in cui a pagare è stato il nostro territorio. Abbiamo perso oltre 1500 posti di lavoro, tra ferrovieri e aziende dell’indotto, mentre l’Amministratore Delegato delle Ferrovie Moretti continuava a spostare tutti gli investimenti ferroviari disponibili sull’Alta Velocità e continuava a inaugurare nuove tratte ferroviarie, con costi per Km mediamente tripli rispetto a quelli di Francia e Spagna, penalizzando il Sud e la Sicilia in particolare. Il tutto nel più religioso silenzio della Giunta Lombardo”. Quindi un nuovo affondo del segretario Fit: “l’ipotizzata costruzione del Ponte ha dato l’alibi al gruppo Ferrovie dello Stato di non investire più nemmeno un euro, né sull’infrastruttura ferroviaria a terra, né sul naviglio impiegato sullo Stretto, decimando la flotta impegnata per il trasporto ferroviario passato da 6 a 2 unità, tagliando di conseguenza, treni passeggeri Nord-Sud passati da 28 a 10, di cui uno solo per Milano".

Per la Fit l'ipotizzata costruzione del Ponte ha convinto le Ferrovie a ridurre sempre più servizi e personale e oggi ci ritroviamo senza infrastrutture e con il trasporto ferroviario all'anno zero.

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