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Assistenza ai disabili a San’Agata: 300 mila euro a 171 famiglie

I beneficiari in città sono 33, il resto è diviso tra Tortorici, Caprileone, San Salvatore di Fitalia e altri 14 comuni

SANT'AGATA MILITELLO. Accreditato al distretto socio-sanitario n. 31 (di cui Sant'Agata Militello è comune capofila e comprende 18 comuni) parte del finanziamento assegnato dall'Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche sociali per i buoni socio-sanitari a nuclei familiari con anziani non autosufficienti o disabili (anno 2011).

La somma complessiva è di 299.718,31 euro, da distribuire ai 171 beneficiari del distretto, ovvero 1.752,74 euro pro capite. In cassa, sono già arrivati 202.528,70 euro. E nell'arco di una ventina di giorni (tempi burocratici definizione atti) ciascun beneficiario riceverà la somma parziale di 1.184,38 euro, che verrà integrata con la restante somma a successiva erogazione da parte della Regione.

I beneficiari della cittadina sono 33, seguono Tortorici con 21, Caprileone con 17, San Salvatore di Fitalia e Acquedolci con 14, Naso e Castell'Umberto con 13 e di seguito tutti gli altri comuni con un numero di beneficiari al di sotto di 10. Ieri mattina, nell'aula consiliare, il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales, ha illustrato ai beneficiari alcune novità: "Il primo bonus socio-sanitario risale al 2007. Allora, la legge dava la possibilità ai portatori di handicap con accompagnatore di scegliere tra voucher di servizio o somme in denaro. Fino al 2010, la maggior parte della gente ha optato per i soldi. Nel 2011, invece la circolare di aggiornamento prevedeva solo voucher di servizio. Quindi, i servizi sociali del comune insieme al servizio sanitario analizzavano caso per caso e decidevano i servizi da erogare (assistenza domiciliare, disbrigo pratiche, infermiere). Adesso, le cose sono nuovamente cambiate. Lo scorso aprile, è uscita una nuova circolare, in base alla quale parte delle somme possono essere investite per l'acquisto di medicine o presidi sanitari non inclusi nel nomenclatore. Non si deve rendincontare alla Regione. C'è l'accreditamento delle cooperative iscritte all'albo e si possono scegliere gli operatori dai quali essere assistiti ed ai quali dare il voucher. Ci sono tariffari ad ore ai quali fare riferimento".

Dunque, in questi giorni, i beneficiari dovranno scegliere se optare per il cento per cento in buono di servizio voucher, titolo per l'acquisto di specifiche prestazioni domiciliari presso organismi ed enti no profit presenti nel distretto e iscritti all'albo regionale delle istituzioni socio-assistenziali, oppure per il 50 per cento in buono di servizio (voucher) ed il restante 50 per cento in denaro da utilizzare per l'acquisto di presidi o ausili non previsti nel nomenclatore sanitario.

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