Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rischio smottamenti, 35 aree critiche a Capo d'Orlando

Tecnici al lavoro per realizzare la nuova «mappa» delle zone maggiormente soggette ai cedimenti. L’ultima frana è avvenuta sulla Statale 113

CAPO D'ORLANDO. Sono trentacinque i punti del territorio comunale paladino che rientrano tra quelli a “rischio frane”. Il dato emerge dalla redazione del Piano di protezione civile per il dissesto idrogeologico ultimato nei giorni scorsi. Il Piano è stato chiesto dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile ai quei comuni, come Capo d’Orlando, ad elevato rischio idrogeologico. Il territorio paladino, stretto tra il mare e le montagne, infatti era stato classificato a suo tempo “R 4”, cioè al punto più alto della scala dei rischi, dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente. Pericoli di smottamenti con cui la città convive ormai da anni, per la sua conformazione orografica, e che più volte hanno provocato l’isolamento del territorio con i comuni vicini. Attualmente proprio sulla zona che collega il centro urbano a Brolo, lungo la Statale 113, pende la minaccia di una interruzione alla circolazione per lo smottamento registratosi a Testa di Monaco e per fortuna “imbrigliato” dalla rete d’acciaio che era stata stesa dopo l’ultima frana. L’Anas che avrebbe dovuto intervenire per lo svuotamento della rete pare che dovrà ritardare il suo intervento per intoppi amministrativi. Forse il reperimento dei fondi necessari o l’iter per la gara di affidamento dei lavori a ditte esterne, la causa. I tecnici che hanno predisposto il nuovo piano, l’ingegner Carmelo Paratore e il geometra Alfredo Gugliotta dell’Ufficio tecnico comunale e il geologo esterno Filippo Cappotto, dovrebbero completarlo entro la fine di aprile. E’ un elaborato di assoluta importanza per la Protezione Civile perché da esso derivano le priorità di monitoraggio sulle zone a rischio e di intervento ed è propedeutico a qualsiasi richiesta di finanziamento per la difesa e la bonifica idrogeologica. I punti più a rischio del territorio paladino, quelli contraddistinti con il segno rosso sulla mappa, sono le zone ai piedi delle montagne del Santuario (il promontorio della città), e le colline di Drago e Forno. Discorso a parte merita anche la situazione dei torrenti. Mentre per contrada Muscale i lavori di sistemazione del cunettone che permette il deflusso verso il mare del corso d’acqua, hanno messo in sicurezza l’area, si attendono ancora interventi per sistemare il torrente Forno che in più punti ha eroso i vecchi argini su cui è stata realizzata la strada che collega la 113 al lungomare Ligabue. Una situazione di estremo pericolo per automobilisti e residenti.

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia