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Milazzo, gli storici: “Cimitero monumentale nel degrado”

L'allarme è lanciato da Massimo Tricamo. Si potrebbe procedere come nel Gran Camposanto di Messina, mettendo all'asta le antiche cappelle gentilizie

MILAZZO. "Bisogna intervenire al più presto per recuperare la porzione monumentale del camposanto mamertino, in special modo nella parte monumentale che, attualmente versa in condizioni di degrado, magari, investendo gli oneri derivanti dall'aggiudicazione all'asta di concessioni cimiteriali centenarie scadute e non rinnovate". Il grido d'allarme è lanciato dallo storico milazzese Massimo Tricamo, secondo il quale, si potrebbe procedere in analogia a quanto si sta facendo nel Gran Camposanto di Messina, dove il comune sta mettendo all'asta antiche cappelle gentilizie, per le quali non sono state rinnovate le relative concessioni alla scadenza del novantanovesimo anno.

"Un'iniziativa, quella promossa in riva allo Stretto, - spiega Tricamo - che punta a soddisfare la richiesta di nuove sepolture, oltre a garantire il recupero delle cappelle che versano in stato di degrado, recupero cui dovranno provvedere gli aggiudicatari delle gare".

Per lo storico milazzese, infatti, "nel cimitero milazzese, impiantato nel lontano 1888, sono diversi i sepolcreti e le cappelle gentilizie che hanno superato i cento anni di vita, in buona parte abbandonati al degrado perché di proprietà di famiglie che si sono estinte senza eredi"". La vendita all'asta dei vecchi manufatti abbandonati, consentirebbe di restituire decoro ad alcune cappelle e sepolcreti in atto ridotte addirittura a cumuli di detriti e rifiuti, e le centinaia di migliaia di euro che si introiterebbero dalle aste pubbliche dei rinnovi per altri 99 anni consentirebbero di procedere al restauro di numerosi posti distinti della porzione monumentale, alcuni dei quali recano firme di artisti di nota fama, come lo scultore Rutelli, o iscrizioni di pregio come quelle del Pascoli.

Senza considerare il decoro che verrebbe restituito alle tombe di tanti nostri concittadini, al momento in condizioni di vergognoso degrado, con marmi divelti e frantumati. Un modo per garantire standard dignitosi alle sepolture in un momento di penuria per le dissestate casse comunali, che da questa operazione trarrebbero una bella boccata d'ossigeno.

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