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Università, laureati senza lavoro: solo 1 su 3 trova il posto entro un anno

I risultati del sondaggio Almalaurea: tra gli occupati, il 25% rinuncia alla specialistica, il 9% continua a studiare

MESSINA. Laureato e disoccupato. Il tasso di occupazione dei neo laureati triennali di Messina è pari al 34%, un valore inferiore alla media nazionale, che tocca il 44%. Dato preoccupante, che emerge dal nuovo rapporto Almalaurea, reso noto dall’Università.

Tra gli occupati dopo la laurea triennale dell’Università il 25% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 9% coniuga gli studi per la laurea specialistica con un’attività lavorativa. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 51%: il 42% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 9% studia e lavora. Il 21%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea specialistica, si dichiara alla ricerca di lavoro.

L’indagine ha coinvolto, con tassi di risposta tra l’85 e l’87%, 2.889 laureati triennali e 1.042 laureati specialistici biennali usciti dall’Ateneo di Messina nel 2011 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2012. L’indagine ha riguardato complessivamente 6.297 laureati dell’Ateneo. La sintesi riguarda solo i laureati triennali e specialistici biennali usciti nel 2011 e intervistati dopo un anno; i laureati specialistici biennali usciti nel 2007, intervistati dopo cinque anni.

«L’analisi - secondo gli esperti di Almalaurea - deve considerare la situazione del Mezzogiorno e il divario, dal punto di vista occupazionale, tra nord e sud: a cinque anni dalla laurea tra i laureati specialistici residenti al nord il tasso di occupazione è pari all’89%, contro l’80% rilevato tra i colleghi del sud. Inoltre, se l’impegno in un’attività lavorativa pare essere caratteristica peculiare dei laureati settentrionali, la prosecuzione degli studi con la laurea specialistica contraddistingue in particolare i colleghi meridionali, i quali si dichiarano iscritti ad un corso di secondo livello, indipendentemente dalla condizione lavorativa, nella misura del 59% (contro il 51% del Nord). Il lavoro stabile - contratti a tempo indeterminato e il lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) - coinvolge, a un anno dalla laurea, trentotto laureati occupati su cento di primo livello di Messina (la media nazionale è il 34%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 62% (prevalentemente con contratto a tempo determinato; il 15% invece è senza contratto). Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 967 euro mensili netti. A livello nazionale è di 1.040 euro. L’analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post-laurea di tipo specialistico il vero ingresso nel mondo del lavoro.

Cosa avviene, dunque, ai laureati specialistici a un anno dalla laurea? A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 54% dei laureati, un valore inferiore alla media nazionale del 59%. Il 13% dei laureati continua la formazione (è il 13% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 33% dei laureati specialistici di Messina, contro il 29% del totale laureati specialistici.

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