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Marittimi delle Ferrovie verso sciopero: «Da ottobre rischiano il posto in 400»

Lo sostiene il sindacato Orsa che attacca: «Personale già adesso impiegato a terra e non sui traghetti»

MESSINA. I marittimi di Rete Ferroviaria vicini allo sciopero. L'annuncio è del segretario nazionale dell'Orsa Navigazione, Antonino D'Orazio, che arriva a pochi giorni di distanza dalla proclamazione dello stato di agitazione del personale. A rischio, stavolta, sarebbero in 400 tra i dipendenti dei traghetti pubblici. "Prosegue l'azione sindacale per giungere allo sciopero dell'impianto navigazione Rfi di Messina, dove si stanno verificando azioni coercitive contro i lavoratori senza precedenti - scrive D'Orazio - oltre all'attribuzione forzata delle ferie l'azienda sta operando una gestione rocambolesca quanto illecita degli esuberi che la stessa Rfi ha causato scientificamente con la cessione del trasporto dei mezzi gommati, comprensiva di navi e strutture, alla BluFerries. Nella storia dei traghetti ferroviari non si era mai verificato che personale marittimo, a suo tempo assunto per prestare servizio esclusivamente nelle navi della flotta societaria, fosse impiegato a terra con mansioni improprie". Questo il commento di D'Orazio che segnala inoltre come l'attuale dirigenza di Rete Ferroviaria avrebbe sentenziato la chiusura dell'impianto entro il prossimo ottobre e che al grido d'allarme dell'Orsa l'azienda non ha accennato a nessuna smentita. «Per i ferrovieri marittimi — aggiunge D'Orazio — è arrivato il momento della sveglia, questa volta la vertenza dello Stretto non difende solo i precari ma l'intero impianto che questa dirigenza, in modo silente ma incisivo, sta conducendo alla chiusura fisiologica». E conclude la nota: "sono esposti a rischio oltre 400 posti di lavoro e il diritto alla continuità territoriale. Alla mobilitazione dei lavoratori deve dar forza l'intervento deciso delle istituzioni. Dal Comune alla Regione ci aspettiamo la voce grossa nei confronti di un'azienda che da sempre assorbe soldi pubblici ma ha abbandonato la Sicilia a se stessa con il silenzio assenso dei vari governi che si sono succeduti". Nei giorni scorsi, sempre dal fronte Orsa, erano stati Mariano Massaro e Michele Barresi a richiamare l'attenzione sul rischio di una nuova dismissione di impianti ferroviari in città con l'annuncio dello stato di agitazione dei marittimi iscritti all'organizzazione autonoma. In 400 già tremano perché a fine anno potrebbero perdere il posto di lavoro.

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