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Rifiuti a Sant’Agata, ancora protesta «Operai da 6 mesi senza salario»

Ieri un vertice per tentare di sbloccare la vertenza. Invocata la mediazione del prefetto

SANT’AGATA DI MILITELLO. Non si arresta la protesta dei lavoratori dei servizi ecologici, senza stipendio da sei mesi. Ieri mattina, nella sede dell'Ato Me 1, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cil e Uil si sono confrontati con il direttore generale della società d'ambito, Sandra Corpina e il consigliere del Collegio di Liquidazione, Pedro Spinnato. Ricordiamo che dopo la sottoscrizione dell'accordo con la Regione per l’accesso al fondo delle anticipazioni, da parte di soli quattro sindaci, alcuni lavoratori hanno deciso di “premiare” questi comuni raccogliendo la spazzatura (Capo D'Orlando, Capri Leone, Torrenova e Mistretta). “Un fatto gravissimo e discriminatorio verso gli altri comuni che costituiscono l'ambito” per il senatore Bruno Mancuso e il sindaco Ciro Gallo, che hanno preannunciato il ricorso all'autorità giudiziaria. “Abbiamo chiesto un incontro urgente al Prefetto per lunedì, attendiamo conferma – dichiara il direttore generale dell'Ato Me 1, Corpina - al fine di attivare le dovute procedure per garantire uniformità del servizio”. Ieri, nella cittadina, sono stati garantiti solo i servizi essenziali. “Fare la raccolta o meno è una scelta dei lavoratori - spiega Enzo Testa (Fit Cisl) – noi, come organizzazione sindacale, è chiaro che vorremmo mantenere uniformità d'intenti e azioni su tutto l'ambito. Altrimenti, se si verifica questo sfaldamento, ci saranno cittadini di serie A e cittadini di serie B. E nei confronti di questi ultimi, soprattutto di quelli che pagano le bollette, ci scusiamo”. “Confermiamo lo stato di agitazione del personale e speriamo che il Prefetto o la Regione ci convochi - aggiunge Musca (UilTrasporti) - sarebbe opportuno che l'Ato fatturi subito il 2013 ai comuni in modo che questi possano anticipare qualcosa ai lavoratori, a fronte dei futuri incassi della Tares. L'Ato dice che ha notificato in questi giorni ingiunzioni di pagamento agli utenti morosi. Nel frattempo, però, gli operatori per continuare a lavorare hanno bisogno anche di mettere il gasolio nelle macchine per recarsi la mattina sul posto di lavoro”. In merito al fatto che sono stati “ripuliti” solo 4 comuni, sottolinea: “purtroppo il bisogno, la necessità, anche di fronte di qualche piccola pressione, ha indotto alcuni lavoratori a riprendere il servizio”.

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