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Rigoletto rischia di non andare in scena: proclamato lo sciopero per la «prima»

Vittorio Emanuele senza pace. Indetto dai sindacati per 24 ore, dalla mezzanotte di lunedì. Se l’adesione sarà totale ne risentirà lo spettacolo

MESSINA. A rischio la "prima" del Rigoletto. I sindacati Cgil, Uilcom, Fials-Cisal e S.adirs.. hanno proclamato lo sciopero di 24 ore che partirà alla mezzanotte di lunedì e si concluderà alla mezzanotte di martedì. Proprio martedì sera è prevista la "prima" dell'opera lirica Il Rigoletto di Verdi. Ne risentirà inevitabilmente lo spettacolo. Alla protesta aderiscono anche gli orchestrali.
La messa in scena dell'opera era già stata macchiata da una polemica: la rinuncia alla direzione artistica musicale del maestro Fogliani che ha accusato il teatro Vittorio di non metterlo nelle condizioni di poter effettuare le prove. Sullo sfondo il pagamento degli stipendi, il pagamento degli straordinari e un contenzioso in atto con i direttori d'orchestra per la mancata stabilizzazione. Fogliani è stato sostituito ma la tensione non si è attenuata.
L’altro ieri mattina il concerto di protesta davanti al teatro Vittorio. Ieri la proclamazione dello sciopero. In una nota si contestano una serie di presunte inadempienze da parte del consiglio di amministrazione. Tra queste la mancata stabilizzazione dei 40 orchestrali, i ritardi nel pagamento degli stipendi e dei fornitori, e la mancanza di un'adeguata programmazione.
"Possiamo ammettere - dicono i segretari di Lc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal e Sadirs - senza possibilità di smentita alcuna, che dopo due mesi i vertici del cda hanno ottenuto lo stesso risultato che il comandante Schettino ha avuto nel condurre la sua nave". E poi una stoccata: "Appare evidente, che l'unica cosa che la dirigenza ed il C.d.A. desiderano condurre in porto ad ogni costo, per usare la loro dichiarazione, è giungere alla scadenza naturale del loro mandato”.
Il Rigoletto è in programma nei giorni 19, 21 e 23 marzo. Sul podio il maestro giapponese Hirofumi Yoshida. La regia è di Alessio Pizzech. Nei ruoli principali Domenico Balzani, Paola Cigna, Valter Borin, Maria José Trullu e Francesco Palmieri. "Con quest'allestimento - dice il direttore artistico per la musica Lorenzo Genitori in una nota che non sapeva ancora dello sciopero - il teatro di Messina sta presentando una lettura veramente innovativa, trasportata nel tempo ma anche attenta a poco visitati risvolti psicologici dei personaggi, così da soddisfare i palati più raffinati, ma anche chi si accosta per la prima volta a questo grande titolo". Che sia possibile farlo, almeno per la “prima”, è lecito dubitarne.

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