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Gestione del teatro Vittorio Emanuele, in arrivo commissario della Regione

Il teatro è alle prese con una difficilissima crisi finanziaria

MESSINA. Al Vittorio in arrivo un commissario? Dopo il governatore Crocetta ad annunciare il commissario al Vittorio è il deputato del partito democratico Filippo Panarello componente della commissione cultura dell’assemblea regionale. Quella del commissario al teatro sembra ricalcare le orme del tormentone fiabesco di al lupo al lupo. L’arrivo del commissario viene annunciato, dato addirittura per imminente e poi non si concretizza mai. “Ho esposto all’assessore Battiato e al dirigente generale Rais- scrive Panarello ultimo in ordine di tempo, dopo l’ex assessore regionale Tranchida e dopo il governatore Crocetta, ad annunciare un commissario- la difficilissima situazione che sta attraversando il Teatro Vittorio Emanuele di Messina: ho proposto il commissariamento, che a mio avviso rappresenta l’unica strada per rasserenare il clima e consentire la ripresa dell’attività della prima istituzione culturale della città. La mia proposta- dice Panarello- è stata accolta positivamente, l’assessore Battiato ha assicurato che firmerà l’atto di commissariamento e lo sottoporrà alla giunta regionale per renderlo esecutivo”. Filippo Panarello (Pd), componente della commissione Cultura all’Ars avrebbe però notizie di prima mano in quanto ieri mattina in commissione è intervenuto l’assessore al Turismo Franco Battiato. Con lui con il dirigente generale dell’assessorato Alessandro Rais. “Il Vittorio Emanuele – aggiunge Panarello – vive una crisi profonda, c’è ormai assoluta incomunicabilità fra le maestranze, le organizzazioni sindacali e il consiglio di amministrazione. Servono interventi urgenti per ripristinare un clima di collaborazione”. Ieri è saltata la prima del Rigoletto per lo sciopero indetto da Cgil, Uil e Sadirs. I sindacati hanno effettuato un volantinaggio spiegando i motivi dell’astensione dal lavoro. Dalla mancata stabilizzazione dei precari, al ritardo nel pagamento degli stipendi e dei fornitori all’assenza di un progetto. Il sovrintendente Paolo Magaudda dissente: ”Vorrei capire cosa ci rimproverano. Qui il problema è che la regione ha tagliato oltre il dovuto. Poi vorrei che una volta per tutte quando parlano di incapacità gestionali differenzino l’azione del consiglio di amministrazione da quella di questa sovrintendenza. Sappiano tutti che come ho già detto, da aprile, non ci saranno più stipendi per nessuno: me compreso”.

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