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Allarme dal rapporto Svimez: «Lo sviluppo si è interrotto»

Secondo l’analisi l’area avrebbe «delle grandi potenzialità che non saprebbe sfruttare»

MESSINA. Messina città a sviluppo interrotto secondo lo Svimez, l'associazione per lo sviluppo industriale nel mezzogiorno. Il rapporto Svimez boccia Messina e la inserisce tra le aree a sviluppo interrotto. Sono quelle arre che hanno una grande potenzialità ma non la sanno sfruttare. Secondo Svimez si tratta in particolare di quelle aree in cui si gioca la sfida dei prossimi anni tra crescita e declino. Sono zone contraddistinte in molti casi dalla crisi di grandi impianti industriali e dal degrado del tessuto urbano. Ne fanno parte 69 sistemi locali di lavoro pari a 913 comuni In Sicilia ci sono anche Palermo Catania e Siracusa. E i motivi per essere in questa zona d'ombra ci sono tutti. A Messina la cantieristica morde il freno, l'e acciaierie del tirreno, dopo aver inaugurato un nuovo treno produttivo fermano a più riprese mandando in cassa integrazione gli operai, la produzione, chiude i battenti l'Aicon Yaghts. Secondo lo Svimez la crescente competizione internazionale e la crisi economica da queste parti hanno colpito duro. La risposta dei distretti industriali meridionali è stata meno incisiva. L'apertura internazionale delle catene del valore che non si traduce nel trasferimento dell'intera produzione del comune all'estero, sarebbe un'opportunità al momento poco sfruttata e ciò rappresenta un limite per lo sviluppo. In calo gli occupati in Sicilia:meno 7300 nel 2011. Nel generale impoverimento del mondo del lavoro sono i giovani: gli under 35 sono quelli che pagano maggiormente la crisi. Nella scuola dicono gli esperti ci voglio interventi in favore dei ceti economicamente più deboli per evitare il fenomeno emigrazione in continua crescita. L'energia è il driver economico su cui investire. Sole e vento, presenti in grande quantità, potrebbero fare la differenza con le altre regioni. Ma occorre un nuovo piano energetico. A proposto nel fenomeno emigrazione va detto che, nel solo 2010, sono partite dalla Sicilia quasi 24 mila persone. Tra queste anche coppie con figli.

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