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Ato Me 1, i 25 sindaci chiedono soldi alla Regione

Il sindaco di Capo D'Orlando: "Sono contento perché si dà un segno di rassicurazione sul fatto che arriveranno ulteriori somme"

MESSINA. Dopo quattro ore di assemblea, i sindaci-soci dell'Ato Me 1 hanno deliberato, all'unanimità, che ogni comune porterà in consiglio comunale la richiesta di anticipazione di somme da inoltrare alla Regione, scegliendo se chiedere un importo pari all'intero debito (compresi i soldi dovuti dai cittadini morosi), oppure solo la parte relativa alla partita dare-avere tra Ato e singolo ente. Nello specifico, si fa riferimento ai 25 comuni (su 33) che nel 2009 non hanno sottoscritto l'accesso al fondo di rotazione. Gli 8 firmatari, invece, valuteranno in maniera facoltativa se procedere o meno in tal senso, tenendo conto del fatto che tra questi comuni vi sono anche i 4 (Capo D'Orlando, Cari Leone, Torrenova e Mistretta) che hanno siglato di recente una nuova anticipazione.

Soddisfatto il sindaco di Capo D'Orlando Enzo Sindoni: "E' libera facoltà di ogni sindaco proporre in consiglio comunale la richiesta di anticipazione per il pregresso e del consiglio deliberare. Sono contento perché si da un segno di rassicurazione sul fatto che arriveranno ulteriori somme, oltre a quelle già richieste da 4 comuni. Ed altri 4 lo stanno facendo (Ucria, San Salvatore di Fitalia, Caronia e Ficarra). Anche se purtroppo, adesso, non potranno restituire le somme alla Regione in vent'anni ma in dieci. Intanto, l'Ato continua ad incassare attraverso le ingiunzioni fiscali relative agli anni 2007 e 2008 e sta per passare a riscuotere anche agli anni successivi".

"Giornalmente giriamo alla ditta le somme provenienti dalle ingiunzioni", dichiara il presidente del Collegio di liquidatori Francesco Librizzi. Tutti concordi con il suggerimento del sindaco di Acquedolci Ciro Gallo di accreditare la quota delle sanzioni ai comuni. Bocciata, invece, la proposta del sindaco Gallo di azzerare il Collegio di liquidatori e sostituirlo con 5 sindaci. Favorevoli solo i comuni di Acquedolci, Longi, Mirto, Naso, Pettineo e Santo Stefano di Camastra, complessivamente il 9,4 per cento. Contrari il 58,08 per cento e astenuti il 32 per cento circa (tra questi anche Sant'Agata). In realtà, il sindaco Gallo aveva anche chiesto di votare l'affiancamento di 3 sindaci al Collegio, ovvero degli uffici comunali per recuperare il debito, abbattendo i costi di gestione. Ma, è prevalsa la considerazione che comunque a settembre cesserà l'attività della società d'ambito (anche se continuerà l'attività di riscossione). E per quanto riguarda i costi di gestione, c'è da dire che negli ultimi mesi i componenti non hanno percepito indennità. Tuttavia - replica Gallo - la forza lavoro rappresentata dagli uffici comunali è di gran lunga maggiore.

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