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Alberghi, in città è crisi nera: occupati trenta posti su cento

Il suicidio dell’imprenditore non fa tremare solo le Eolie. Nel capoluogo 60 hotel sul filo del rasoio

MESSINA. Se le isole Eolie con i suoi cento alberghi e i suoi mille posti di lavoro tremano, il capoluogo con i suoi sessanta non sta meglio. Basti pensare che su ogni cento posti stanze la media di occupazione non supera il trenta per cento. I Sessanta alberghi della città camminano sul filo del rasoio.
Quello che preoccupa maggiormente è il calo delle prenotazioni per l'estate. Trenta per cento in meno. Il presidente di federalberghi Giuseppe Minniti, titolare dell'hotel Europa lo dice senza mezzi termini: "Siamo tutti a rischio chiusura".
Minniti, titolare dell'hotel Europa, lancia l'allarme: "con i costi del lavoro alle stelle e i tributi, dall'Imu alla tares non andiamo lontani. A rischio ci sono tutti gli alberghi cittadini. Basti pensare che l'Imu- dice- è aumentata anche del cinquanta per cento rispetto alla vecchia Ici". E in arrivi ci sono la Tares e gli aumenti delle bollette dell'acqua. "Saremo costretti tutti- dice Minniti e qualcuno di noi lo sta già facendo- a ridurre il coto dl lavoro tagliando sugli organici". E il capoluogo soffre più dei distretti turistici delle Eolie e di Taormina: "Noi siamo una città di passaggio- spiega Minniti- e senza una programmazione che pensi a valorizzare quello che c'è sul territorio andremo sempre peggio. Ma chi deve pensare a rilanciare l'immagine della Sicilia? L'ultimo assessore regionale al Tirismo Franco Battiato è un grande cantante ma certamente non ha esperienza nel settore turistico".
Due giorni fa la notizia del suicidio del titolare dell'hotel Oriente di Lipari qualche giorno fa la notizia della chiusura di due strutture di Vulcano una delle quali però le Sable Noor verrà convertita in residence. Il calo di fatturato alle Eolie ma il trend riguarda tutta la provincia, già lo scorso anno, ha sfiorato il trenta per cento. Il calo di presenze nel 2012 è arrivato al venti per cento. Reggono solo le presenze straniere. Christian del Bono, presidente di federalberghi dell'arcipelago punta l'indice contro la regione che quest'anno non ha promosso il territorio alla borse del turismo di Mosca Berlino e Milano non acquistando spazi espositivi. Tanto Del Bono, proprietario del Marasco di Lipari, quanto Minniti, parlano di mancata programmazione. Auspicabile il varo di un piano triennale in cui si valorizzino le eccellenze del territorio dai percorsi preistorici eoliani, alle preziosità di Taormina e Messina. Nel capoluogo in vetrina ci sono i gioielli del museo regionale dove sono presenti opere di Caravaggio e Antonello da Messina o della galleria d'arte moderna della provincia dove ci sono opere di artisti contemporanei del calibro di Casorati e Migneco.  

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