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Tolti in tempo record i massi franati: riapre la statale 113 a Capo d'Orlando

Chiusa da tre settimane a causa della caduta di grossi macigni causata da smottamenti del terreno sovrastante

CAPO D'ORLANDO. Da ieri mattina il traffico cittadino è tornato a respirare.
Gli operai dell’Anas, poco prima delle 7, hanno riaperto al traffico la statale 113 all’altezza di contrada Drago, interrotta per tre settimane a causa della caduta di grossi massi causata da uno smottamento sul terreno sovrastante. “Ringrazio l’Anas per il pronto ripristino della statale- commenta il sindaco Enzo Sindoni- gli interventi effettuati in occasione di varie emergenze, sul nostro territorio, sono sempre stati tempestivi”.
Già alla fine del 2012, infatti l’ente aveva proceduto al consolidamento di un altro tratto interessato da crolli, a poche decine di metri dalla frana di marzo. La collina, già inserita in zona “R4”, ovvero di elevato rischio dissesto, è stata resa ancora più instabile dall’incendio avvenuto a fine agosto che ha distrutto l’intera vegetazione, fatta di un uliveti e macchia mediterranea, che hanno reso il terreno indifeso dalle infiltrazioni piovane, e quindi facilmente vulnerabile alle frane.
Un fenomeno analogo a quello che si registra nella zona di Testa di Monaco, dove sono stati effettuati consolidamenti che però non mettono definitivamente in sicurezza una strada ad alto rischio.
In effetti sarebbe necessario un intervento complessivo per diversi chilometri ma i costi sono insostenibili per le casse dell’Anas che quindi in questi anni si è limitata, sebbene con grande impegno, a fronteggiare le singole emergenze.
Inoltre, in queste settimane, si stanno rastrellando fondi per cercare di attuare interventi anche sulla Statale 116 che conduce a Naso e Randazzo per la frana che investito contrada Marmoro mettendo a rischio la strada. L’ipotesi che prende piede in questi giorni è quella di provare ad aprirla al transito almeno alle auto mentre per un intervento di consolidamento definitivo servirà uno sforzo comune alla Protezione Civile che sta ancora analizzando i dati dello studio geologico per capire la profondità di scivolamento di un vasto costone. I primi lavori non sembrano quindi poter iniziare prima del prossimo autunno.  

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