Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, Università: spunta il sesto candidato rettore

Il nome è quello di Giacomo Dugo, direttore del dipartimento di Scienze dell'alimentazione. A lanciarlo sarebbe l'uscente Franco Tomasello

MESSINA. C'è un sesto nome tra i candidati papabili all'ermellino. E' quello di Giacomo Dugo, direttore del dipartimento di Scienze dell'alimentazione, promotore del corso triennale in Scienze dell'enogastronomia, fratello di Giovanni, chimico ed ex prorettore di Tomasello con delega alla ricerca scientifica. Una candidatura che spariglierebbe la partita già virtualmente iniziata. A lanciarlo, per ora ufficiosamente, sarebbe stato il rettore uscente Franco Tomasello che sarebbe anche pronto a suggerire al professore Vita,
di ritirare la propria candidatura per mettere i voti di medicina a disposizione del nuovo arrivato. Sulla questione naturalmente solo attendibili indiscrezioni. Nessuna ufficialità.
Dugo romperebbe l'equilibrio esistente all'interno della compagine che appoggia l'economista Pietro Navarra diventato oppositore di Tomasello e dei suoi alleati. Stessa candidatura di rottura sarebbe stata offerta al direttore del dipartimento Giovanni Morchella che avrebbe però rifiutato. In campo, attualmente per la corsa all'ermellino, ci sono cinque docenti: il neurologo Giuseppe Vita, designato dall'attuale rettore alla successione che catalizzerebbe i voti della facoltà di medicina (e che potrebbe farsi da parte per un eventuale accordo trasversale), l'economista Pietro Navarra, un tempo braccio destro di Tomasello e poi diventato suo acerrimo avversario, il giurista Antonio Romano Tassone, antagonista di Navarra, il latinista Giovanni Cupaiuolo e Adriana Ferlazzo docente di Veterinaria.
Tomasello, nei giorni scorsi, sulle polemiche scaturite dalla condanna che ha riportato in primo grado per una vicenda che riguarda la facoltà di Veterinaria, aveva detto: "È, piuttosto, auspicabile che gli aspiranti alla carica di rettore formulino presto idee concrete e presentino programmi validi sui quali finalmente aprire un confronto reale, dimostrando così ciascuno, con la propria storia personale, con il proprio credito scientifico, con le proprie capacità e competenze, quale contributo costruttivo possono ed intendono
offrire al servizio dell'ateneo e del suo futuro". E rispetto a chi gli chiedeva di dimettersi aveva aggiunto: "Il rettore ritiene necessario, infine, rassicurare la comunità accademica circa la piena legittimità della propria azione di governo e del proprio operato alla guida dell'Ateneo, anche in questo ultimo scorcio di mandato. Del tutto infondate e prive di pregio giuridico appaiono le notizie di segno opposto diffuse ancora di recente, frutto di una non corretta lettura di norme esistenti ritenendole erroneamente applicabili al rettore in carica ed a prescindere dal merito. Ciò è tanto vero che le stesse non sono state condivise dal ministro, nonostante le reiterate sollecitazioni, di quanti, per fortuna pochi, ritengono più comodo evitare ogni serio dibattito e spostare altrove l'attenzione, perdendo l'occasione di farci conoscere compiutamente i loro progetti".

Caricamento commenti

Commenta la notizia