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«Pizzo sì, ma solo entro certi confini» Campisi rivela come si diventa un boss

Il collaboratore di giustizia di Terme Vigliatore deporrà oggi al processo contro le cosche emergenti di Barcellona

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Il processo alle nuove leve della criminalità organizzata barcellonese entra nel vivo con l'uscita, in veste di collaboratore di giustizia, di Salvatore Campisi di Terme Vigliatore.
L'occasione è il processo "Mustra" scaturito dall'inchiesta che ha smantellato un gruppo emergente di giovani che stava mettendo radici soprattutto nel territorio di Terme Vigliatore e che avrebbe imposto il pagamento del pizzo a commercianti ed imprenditori della zona tirrenica.
Oggi Campisi dovrebbe essere presente in aula, collegato in videoconferenza, nel processo a carico di 11 persone che si sta svolgendo davanti ai giudici del tribunale di Barcellona. Del gruppo di giovani attivo nella zona tirrenica ha raccontato lo stesso Campisi nei verbali depositati circa un mese fa nel processo d'appello dell'operazione antimafia "Vivaio".
I verbali rilasciati in quasi sette mesi, sono pieni di "omissis" e legati soltanto al processo Vivaio". Ecco il racconto di Campisi:"Questo gruppo, composto da ragazzi giovani, ha iniziato ad operare "nell'ombra", senza dare troppo nell'occhio. Ribadisco che il capo sono io: mentre "secondi" sono Maio Carmelo e Foti Salvatore, figlio di Foti Carmelo Vito; costoro prendevano le decisioni del gruppo in mia assenza, ma in ogni caso si devono rivolgere a me per le decisioni finali. La mia qualità di capo di questo gruppo di ragazzi deriva dal fatto che io sono rispettato nell'ambiente ed, inoltre, sono il figlio di Campisi Agostino ed il figlioccio di Siracusa Nunziato".
In un altro verbale Campisi ha raccontato di conoscere Siracusa da tempo: "Sono come un figlio per Siracusa Nunziato, inteso "u cuccu"; posso dire che mi ha cresciuto e tutto quello che io so su di lui l'ho saputo perché me lo ha detto lui di persona". Campisi parla anche del padre: "Dopo l'arresto di Siracusa Nunziato, il posto di responsabile su Terme Vigliatore è stato assunto da mio padre Campisi Agostino. Fu fatto responsabile per la zona di Terme Vigliatore con il consenso dei "vecchi". Quando Siracusa era in carcere, era mio padre che provvedeva al suo sostentamento. Preciso che quando una persona viene arrestata, viene "sotterrata", nel senso che perde il controllo del territorio; tale soggetto viene comunque mantenuto in carcere dagli altri soggetti dell'organizzazione".
Campisi racconta di quando decise di diventare referente per la sua zona: "Successivamente nel maggio 2011 sono andato a trovare mio padre a Soverato, gli ho ribadito la mia intenzione di essere referente su Terme e lui mi disse di stare attento, che non era d'accordo ma che non poteva fare altro che accettare, visto che ne avevo parlato già con il mio padrino Siracusa Nunziato". Campisi prosegue il suo racconto dicendo di aver incontrato Siracusa a Rapallo a giugno 2011 in coincidenza con una partita di calcio: "anche in questa occasione Siracusa mi ribadì di stare attento, di colpire dal punto di vista estorsivo quei soggetti che mi potevano garantire migliori introiti…..e mi raccomandò in ogni caso che io ed il mio gruppo non dovevamo "superare" il ponte di Terme Vigliatore altrimenti mi avrebbero 'buttato a terra'".

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