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Capo D'Orlando, il porto di Bagnoli verso l’inagibilità: salta trattativa sulle concessioni

Ieri mattina una delle tre ditte, la Recop, si è detta disponibile solo a ritirare la richiesta di sospensiva

CAPO D'ORLANDO. Il porto di contrada Bagnoli va verso la totale inagibilità. Quando sembrava che fosse vicino un accordo con le tre società che avevano proposto il ricorso contro la revoca delle concessioni demaniali da parte della Regione per i loro pontili che operano nello specchio portuale, la trattativa è improvvisamente saltata.
Ieri mattina, una delle tre ditte, la Recop, si è detta disponibile soltanto a ritirare la richiesta di sospensiva. Così ogni possibilità di soluzione prospettata dal comune (in pratica una ordinanza che avrebbe garantito la permanenza dei pontili per tutta l’estate) salta ed il comune annuncia di non procedere al dragaggio proprio in attesa della definizione dei ricorsi. “Due ditte si erano dette pronte a chiudere la vicenda che rischia di danneggiare l’iter per il completamento del porto- afferma il sindaco Enzo Sindoni- ed avevano capito che un esame del Tar sarebbe stato dannoso solo per chi nel porto ci opera. Una azienda, invece, ha deciso di proseguire e ne prendo atto. Come amministrazione ci difenderemo in giudizio ma è chiaro che con un ricorso pendente non possiamo intervenire per il dragaggio. I soldi per realizzarlo, infatti, erano quelli provenienti dal finanziamento che già abbiamo ottenuto per il completamento dell’opera.”
“La cosa che più ci rammarica- aggiunge il primo cittadino- è che non si sia compreso che si provoca solo un danno alla collettività visto che già nell’accordo di programma è chiaramente indicato che i titolari di pontili hanno la priorità nell’assegnazione delle nuove concessioni che si andranno a dare”. “Come amministrazione- conclude il sindaco- posso solo dire che ci stiamo adoperando per trovare una soluzione che garantisca i collegamenti estivi con le Eolie. Magari utilizzeremo soluzioni diverse per l’imbarco, consentendo la partenza dei turisti da uno dei moli. Ma l’invaso va verso l’inagibilità e ne pagheranno le conseguenze anche i pescatori. Stringeremo tutti i denti, anche perché, ricorsi o non ricorsi, fondi Jessica o meno, il porto verrà completato. Su questo non ho dubbi”.

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