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Messina, il ragioniere del Comune: debiti «solo» per 78 milioni

MESSINA. Sull’indebitamento generale del Comune e il rischio dissesto, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore è perentorio sui numeri. E adesso che l’ex commissario Luigi Croce e gli Esperti non governano più Palazzo Zanca il dirigente ribadisce la sua posizione già espressa dopo l’incontro che il primo ha avuto con i candidati sindaco: ovvero che il debito da coprire è di 78 milioni contro i circa 500 milioni annunciati da Croce. Coglitore dichiara: «Ribadisco la posizione debitoria consolidata del Comune, che al 31 dicembre scorso è di 78 milioni di euro, la situazione non è cambiata». Sul mezzo milione paventato dall’ex commissario, Croce Coglitore annuncia che a breve terrà un’operazione-verità sui conti. Sul procedimento in corso che vede il Comune attendere risposte sulla richiesta di accesso al Fondo di rotazione antidissesto Coglitore non ha detto nulla, visto che sarà opera della nuova amministrazione adottare gli opportuni cambiamenti. Per la ragioneria i debiti censiti riconoscibili sono pari a 78 milioni di euro mentre i debiti «latenti» sono pari a circa 200 milioni. Il Piano ne prevede di erogare secondo previsioni circa 120. Il dato fornito da Croce, invece, somma pure i circa 20 milioni di euro che attende l’Ato 3 rifiuti, la richiesta di risarcimento danni da 80 milioni di euro avanzata dalla Mondo Messina Service che è pendente al Tar di Catania e che riguarda la pubblicità negli stadi, la richiesta di risarcimento i di 60 milioni di euro dal fallimento del Fc Messina Peloro Srl pendente al Tar di Catania; entrambe le richieste sono state definite abnormi, la seconda pure incomprensibile, dal legale del Comune. Tra i debiti latenti la richiesta di 44 miioni di euro della Bnl Paribas e i 39.585.710,68 euro dell’ex gestore dell’illuminazione pubblica Schipani: il Comune ha richiesto la restituzione di 40 milioni 159mila 851,80 euro e il giudizio è ancora pendente.

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