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San Piero Patti, stretta sui cacciatori di frodo: scoperto "richiamo" abusivo

SAN PIERO PATTI. Gli Agenti della sezione di Patti della Federazione Italiana della Caccia, Antonino Calderone e Giuseppe Natoli hanno presentato alla Procura della Repubblica di Patti una denuncia contro ignoti, per il reato di bracconaggio, trasmessa, per conoscenza, anche alla Ripartizione Faunistico venatoria di Messina.


Durante un servizio di controllo del territorio volto alla prevenzione e alla repressione delle attività di bracconaggio nel territorio del Comune di San Piero Patti, in località Due Monti, la loro attenzione è stata attratta da un richiamo elettronico per volatili, in particolare per quaglie, apparecchiatura che hanno localizzato subito dopo, in una zona pianeggiante, accanto ad una quercia.


"Questo richiamo - ci ha spiegato Nino Calderone - viene utilizzato per attirare quaglie che, in questo periodo, migrano. Il richiamo le fa concentrare nella zona dove è posta l'apparecchiatura per cui, per il bracconiere diventano facile preda".


I due agenti hanno atteso un po' nella speranza che qualcuno dei bracconieri si facesse vivo, ma senza esito, Quindi hanno provveduto a spegnere il richiamo e a smantellare tutto il materiale (una autoradio, una cassetta con la registrazione del canto della quaglia e un altoparlante, una batteria d'auto, fili di collegamento) che è stato posto sotto sequestro e consegnato, assieme alla denunzia, alla Procura della Repubblica.


L'attività di controllo proseguirà nei prossimi giorni su tutto il territorio di competenza.

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