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Messina, nuovo atto d’accusa del Genio civile: chiudere viadotto Ritiro: è pericoloso

MESSINA. Diffida il nuovo sindaco e il Consorzio autostrade dal continuare a lasciare cosi com'è il viadotto di Ritiro che sarebbe pericolante e denuncia che dall'ottobre del 2009, da quando cioè si verificò l'alluvione di Giampilieri, ad oggi, le richieste di concessione edilizia si sono moltiplicate. Così, come si sono moltiplicati i suoi no da capo del genio civile, oggi in odor di trasferimento. Nei giorni scorsi Sciacca ha ribaito le sue preoccupazioni sul viadotto di Ritiro. Sarebbe pericolante ed a mettere al sicuro l'opera non basterebbe l'aver ristretto la carreggiata consentendo la circolazione solo al centro della strada. Eppure, per rendere più sicuro temporaneamente il viadotto, basterebbe un intervento tampone da due milioni di euro già approvato dal genio e promesso dalla Regione che sul tavolo ha messo per la definitiva messa in sicurezza 50 milioni. "Tenere quel viadotto aperto- dice Sciacca è pura follia". Sul computer di Gaetano Sciacca ci sono due file che tiene custoditi gelosamente. Uno riguarda l'edilizia pubblica, l'altra quella privata. Sono uniti da un comune denominatore:i no del suo ufficio.
Si tratta di pareri negativi. Progetti da non portare avanti ed infatti sono rimasti bloccati per mancanza di requisiti:dall'assenza di adeguate strade di collegamento, al rischio idrogeologico., alla vicinanza al mare.
Nel file dell'edilizia privata ci sono 25 tra lottizzazioni e complessi residenziali. Ci sono le ultime lottizzazioni di Mortelle e c'è il progetto di Montalto che prevedeva la costruzione di un palazzo sul terreno della chiesa. Ma ci sono anche lottizzazioni a Calamona e sulla litoranea. Ci sono tre centri commerciali sul viale Trapani, 1 centro in contrada Papardo, 1 all'Annunziata, 1 a San Michele.
Per l'edilizia pubblica invece ad occupare tanti megabyte è il voluminoso progetto dello sviluppo previsto nei piani di riqualificazione lanciati e approvati dall'amministrazione Buzzanca con Gianfranco Scoglio assessore ai Lavori pubblici che riguardava cinque chilometri di costa a casa bianca. Tutto in variante al piano regolatore generale e su demanio marittimo. Previsti porticcioli turistici e venti edifici adibiti a strutture alberghiere. Il genio civile argomenta il suo no. Alcuni tratti di spiaggia, che nel progetto sono indicati come presenti, sono stati ingoiati nel frattempo dal mare che si è avvicinato pericolosamente agli alberghi. C'è una torre alta nove metri alla foce del torrente Santa Cecilia con tanto di porticciolo. Il genio civile fa notare come in quell'area il rischio sismico sia elevatissimo aumentato dal rischio maremoti.
C'è poi la pista ciclabile. Il prolungamento dell'opera prevede che la pista per un tratto si getti sulla spiaggia. Tutto questo secondo il genio che contesta uno studio del'università, ignorando il rischio erosione. Il Comune ha chiesto alla Regione di esautorare Sciacca e sostituirsi trasformando il no in si. La Regione potrebbe fare di più nelle prossime ore trasferendo lo spauracchio di dirigenti e imprenditori a Palermo o a Siracusa. Una legge mai applicata renderebbe obbligatorio il turn over dopo cinque anni di mandato.

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