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Messina, aumento dei tumori nell'area del Mela Uno studio del Policlinico su sette comuni

MESSINA. Dna danneggiato, metalli pesanti nelle urine e anomalie all'apparato riprottivo dei soggetti maschi. Nuovi sviluppi nello studio portato avanti dall’equipe universitaria guidata dal farmacologo Giuseppe Squadrito sull’area del Mela. Il Dna di alcuni dei soggetti presi in considerazione appare danneggiato. E intanto dal sito ufficiale della Regione emerge una verità inquietante: in sette comuni dell’area del Mela:da Milazzo a Condrò, le malattie tumorali in alcuni casi sono raddoppiate rispetto alle statistiche nazionali.
I comuni presi in considerazione sono sette: Milazzo, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Pace del Mela, Gualtieri, Condrò, San Pier Niceto. Il dossier approntato dall’equipe del Policlinico presentato a Bonn all’Organizzazione mondiale della sanità, è già stato acquisito dalla magistratura. Ci sono i dati sulle analisi compiute su 200 ragazzi della vallata del Mela area ad elevato rischio ambientale.
E’ emerso che ci sono metalli pesanti nelle urine e che i soggetti maschi hanno anomalie all’apparato riproduttivo. Ma c’è dell’altro. Il Dna dei soggetti esaminati appare danneggiato. Vale a dire che la cellule non sono più capaci di produrre una determinata proteina e quindi le funzioni sono compromesse.  E a proposito di tumori sul sito della regione ci sono i dati elaborati dall’osservatorio epidemiologico regionale. Nei sette comuni del Mela cinque patologie tumorali sono aumentate a livello esponenziale. Anche del cento per cento.
Nell’uomo aumentano i tumori al colon e al retto e il mieloma multiplo, nelle donne i tumori al sistema nervoso centrale e all’apparato respiratorio. Confindustria Sicilia, per bocca del suo vicepresidente Ivo Blandina, ha annunciato l’istituzione di una commissione che valuterà gli interventi di mitigazione del rischio e di ambientalizzazione.

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