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Patti, la scuola sarà occupata pure a Natale L’ira degli studenti: protesta a oltranza

I ragazzi contestano una situazione di precarietà «che si trascina da oltre quarant'anni, i nostri genitori frequentavano gli stessi locali»

PATTI. "L'obiettivo è di riuscire a trasmettere un messaggio forte. A tal proposito e ad ulteriore dimostrazione che questa volta intendiamo agire con la massima determinazione e compattezza continueremo lo stato di occupazione e autogestione anche durante le festività natalizie trascorrendo in particolare le giornate di Natale e Capo d'Anno dentro la scuola di contrada Rasola".


Lo dice a nome degli altri studenti del liceo scientifico uno dei quattro esponenti del comitato studentesco, Patrick Giaimo che da ieri hanno nuovamente iniziato questa forma di protesta con il preciso obiettivo di attenzionare in maniera concreta il commissario della Provincia Regionale di Messina Filippo Romano e lo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta. "Noi crediamo in queste proteste sicuri di riuscire ad ottenere dei risultati positivi. Siamo stanchi delle solite promesse - spiega Giaimo- tanto che come si può notare da uno dei nostri striscioni durano da quasi cinquant'anni. Con forza chiediamo e chiederemo sino ad ottenere la costruzione del liceo scientifico che non è solo un dovere ma è anche un diritto allo studio pretendere di avere una sede scolastica decorosa ed efficiente, basta vedere la reale situazione in cui versiamo in particolare quelli di contrada Rasola. Quindi noi oltre ad abbracciare i motivi nazionali, protestiamo contro una situazione che si trascina da oltre quarant'anni iniziata dai nostri padri, con noi che ancora oggi non abbiamo nessuna garanzia, ma solo vaghe promesse. Non vorremmo che anche per i nostri figli si verifichi la stessa cosa".


Esprime solidarietà pur non condivivendo la forma di protesta, la preside Graziella Gullotti Scalisi. "E' assurdo constatare - dice la Scalisi - che in tutte le altre scuole della Provincia di Messina, sono stati avviati gli interventi per consentire agli studenti di svolgere le lezioni in condizioni ottimali, mentre qui siamo ancora ad attendere sviluppi”. Scalisi auspica che ”dopo quasi cinquant'anni di attesa si possa dare concretamente il via alla costruzione di un nuovo edificio o quanto meno trovare un plesso in grado di poter accogliere tutti i 360 ragazzi che oggi sono divisi in sedi costruite per civile abitazione".

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