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Sant'Agata di Militello, la sentenza arriva dopo 60 anni: in aula gli eredi di una lite del 1954

SANT'AGATA DI MILITELLO. Cala il sipario dopo circa 60 anni su una vicenda giudiziaria innescata nel 1954 da una classica lite tra parenti per demarcazione di confini dei rispettivi terreni di proprietà privata. La sede del tribunale di Patti è l'ultimo scenario in cui si è posto fine al lungo iter processuale, partito dalla pretura di Santo Stefano di Camastra, poi approdato nelle aule del palazzo di Giustizia di Mistretta, e che ha visto transitare tra più generazioni di avvocati i faldoni pieni di atti notori, visure e testimonianze. Il Giudice unico Concetta Alacqua, giorni fa ha depositato la sentenza civile della causa vertente originariamente tra Giovanna Barranco e Francesco Saporito. Davanti al Pretore di Santo Stefano di Camastra Giovanna Barranco lamenta di essere stata spogliata del godimento di alcuni diritti reali da parte del suo vicino e parente Francesco Saporito che in prossimità della sua abitazione nel territorio comunale di Tusa, aveva intrapreso la costruzione nel cortile di un muro alto di confine impedendo la visuale del vicino. L'ARTICOLO COMPLETO SULL'EDIZIONE CARTACEA DEL GIORNALE DI SICILIA.

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