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Patti, investitori asiatici per il nuovo porto turistico

PATTI. Realizzazione di un porto turistico nella zona del Feliciotto ad est del torrente Timeto. Il tutto comprendente una superficie complessiva che si aggira sui 300 mila metri quadri, dei quali 150 solo per lo specchio d’acqua. Cantieri navali, ricovero giornaliero di 300–400 barche, costruzione di tre alberghi a cinque stelle. Sono questi i punti fondamentali di un progetto che dovrebbe trasformare la città e il suo vasto comprensorio. “Abbiamo registrato dopo mesi di contatti, rapporti e sopralluoghi un più che concreto interesse di un gruppo imprenditoriale asiatico volto alla realizzazione di un porto turistico sul nostro territorio e di strutture connesse – dice il sindaco Mauro Aquino -. Questo gruppo imprenditoriale, tramite i propri tecnici ha già preso cognizione da diverso tempo, sulle caratteristiche e potenzialità del nostro territorio, ritenendolo particolarmente interessante e volendo affrontare un investimento importante in Sicilia, ha scelto proprio il nostro vasto bacino di utenza. Per questo motivo ha richiesto al comune la stipula di un protocollo di intesa che prevede la disponibilità dell’amministrazione di mettere a disposizione i documenti, planimetria e quant’altro necessario, convocare nello stesso tempo le conferenze di servizio che si dovessero rendere necessarie per il rilascio delle autorizzazioni di legge. La zona prescelta è quella ad est della foce del torrente Timeto, che ha il vantaggio di essere un’area libera,ovvero atta a realizzare una diga foranea, senza determinare modifiche delle correnti marine e quindi danni al litorale. Inoltre ha il vantaggio di essere facilmente accessibile dall’autostrada. Ovviamente in questi casi vista la complessità sia delle opere che dell’importo, la cautela è d’obbligo, ma non sfugge certamente a nessuno l’importanza dell’operazione che se dovesse andare in porto, determinerebbe una trasformazione del nostro territorio e di riflesso per tutto il comprensorio, aprendo scenari sia di sviluppo economico che occupazionali di grande interesse. A tal proposito – conclude Aquino – è mia intenzione coinvolgere, non solo il consiglio comunale che sarà comunque l’organo deputato ad esprimere l’eventuale approvazione, ma l’intera città su un progetto che determina una trasformazione importante dell’intero territorio”.
Lo schema di protocollo d'intesa è pervenuto al Comune dalla società Italian Arabic Consortium - Società Consortile a responsabilità limitata, con sede a Firenze, rappresentata dal suo presidente e legale rappresentante Onofrio Rovito. La società è l’intermediario tra l’amministrazione e l’investitore puro, ovvero il gruppo di investitori asiatici guidati da un coreano che verrà città il 15 settembre per prendere atto del progressi registrati e gettare le basi sia per la costruzione del porto, che delle strutture annesse, quali posti barca, alberghi e relative residenze. Questo ambizioso progetto, prevede la costruzione di piste di atterraggio per voli privati nella parte alta della città, nei pressi di contrada Scarpiglia. Si ritorna dunque a parlare a distanza di tanto tempo sulla possibilità di costruire un porto turistico. Infatti anche le precedenti amministrazioni che si sono succedute alla guida della città, hanno prospettato diversi progetti tra cui quello illustrato in ogni suo dettaglio e presentato ufficialmente nel febbraio del 2007 dall’ex sindaco Pippo Venuto e dall’assessore all’urbanistica Paolo Mastronardi, redatto dell’equipe del geologo Giovanni Randazzo dell’Università di Messina. Tutto allora rimase nei cassetti degli uffici comunali.

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