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Museo chiuso nei festivi a Lipari: è polemica

«Un controsenso mantenere il museo aperto nei pomeriggi invernali e chiuderlo in quelli festivi durante la stagione estiva e primaverile. Anzi, è un paradosso che non si può spiegare»

LIPARI. Dopo la sfuriata di Vittorio Sgarbi sul museo archeologico chiuso nei festivi, divampano le polemiche. Le ha sollevate Giacomo Biviano, capo gruppo consiliare del Pd che dopo le proteste di isolani e vacanzieri era già intervenuto il 7 maggio con una dura nota inviata al dirigente del dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana della Regione Sergio Gelardi e al dirigente del museo Amalia Mastelloni: "A seguito di questa mia lettera - spiega - ho ricevuto pochi giorni dopo una telefonata da parte della direttrice del Museo di Lipari, Mastelloni, la quale nonostante le sue giustificazioni dovute alla mancanza di personale mi aveva assicurato che avrebbe valutato la mia proposta di mantenere aperto il museo nei pomeriggi festivi da marzo ad ottobre compensando la carenza di personale con la chiusura dello stesso in alcuni pomeriggi infrasettimanali invernali da novembre a febbraio (periodo di minore intensità turistica). Alla luce di quanto accaduto domenica pomeriggio alla presenza de noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, con il quale condivido ogni singola parola pronunciata sull'argomento, debbo ravvisare che la dottoressa Mastelloni non ha tenuto conto di quanto da me segnalato e suggerito con la suddetta lettera con le conseguenza del permanere di un disservizio ravvisato, polemicamente, anche da importanti giornalisti e critici d'arte durante l'inaugurazione della rassegna di arte contemporanea costata alla Regione Sicilia quasi due milioni di euro. Peccato!". Il capo gruppo del Pd Biviano nella lettera inviata a maggio aveva evidenziato che "numerose lamentele sono giunte per gli orari di apertura del Museo regionale "Bernabò Brea" di Lipari. Il museo, infatti, rimane aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 19.30, almeno nel periodo estivo, e nei giorni festivi dalle 9 alle 13.30. Il suddetto orario di apertura non consente, pertanto, di usufruire del museo dopo le 13.30 nei giorni festivi ed in particolar modo le domeniche, il 1° maggio, il 25 aprile, il 2 giugno, il 15 agosto e altre. Tutte ricorrenze nei quali la presenza turistica registra un notevole aumento in coincidenza dei ponti e weekend settimanali e dove le "attrattive turistiche e culturali" più significative dovrebbero rimanere aperte o comunque fruibili a tutti. E', infatti, un controsenso riuscire a mantenere il museo aperto nei pomeriggi invernali e chiuderlo in quelli festivi durante la stagione estiva e primaverile. Anzi, è un paradosso che non si può spiegare, insieme ai ritardi nella pulizia dei reperti archeologici, ai non aggiornamenti del sito web, in particolar modo per quanto riguarda gli orari d'apertura, alla non realizzazione di una caffetteria, nonostante la presenza di locali predisposti ad hoc, alla mancanza di un servizio di editoria, di guide, di merchandising. Un emblematico caso di "mala gestio" del nostro patrimonio culturale". Aveva quindi richiesto "d'intervenire ed adottare i dovuti provvedimenti affinchè il museo di Lipari rimanga aperto nei pomeriggi dei giorni festivi e vengano attivati i servizi integrativi necessari ed indispensabili ad una buona accoglienza del visitatore". A rincarare la dose l'eolian-milanese Arianna Giuffré: "Abbiamo sempre trovato i cancelli sbarrati - racconta - non è questa l'ospitalità che ci si aspetta. Il museo e il parco dovrebbero avere orari più lunghi, almeno nei giorni festivi, ma qui subentra l'appartenenza alla Regione".

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