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Messina, strada pubblica per Palazzo Zanca

MESSINA. Il Comune interviene in via Nicaragua. Per Palazzo Zanca, dopo la sentenza del 3 settembre del Consiglio di giustizia amministrativa e in attesa del giudizio civile pendente al tribunale, la strada è pubblica. Così ieri mattina operai del Pronto Intervento hanno rimosso i cancelli con un bobcat. Barre che erano state poste dai coniugi che difesi dall'avvocato Giuseppe Saitta, carte e sentenze alla mano, sostengono invece che la via è privata. E' una storia che parte dagli inizi degli anni 2000 e che non è ancora giunta all'epilogo. Ieri è stata scritta una pagina che produrrà degli effetti. Il bobcat, sotto gli sguardi dell'assessore al Risanamento Sergio De Cola, del presidente della V circoscrizione, Santino Morabito, dei consiglieri di Quartiere e del comandante del Corpo della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, ha tolto il cancello. Sono stati posti, a quanto pare dai privati, dei vasi attaccati al terreno che vietano il transito.

Il Comune si fa forte, dopo un lungo procedimento giudiziario che si è concluso il 3 settembre scorso, della sentenza del Cga di Palermo che non ha accolto la richiesta di sospensione dell'ordine di rimozione predisposto dal dipartimento Repressione abusi edilizi del Comune, che - come si legge nella nota dell'ente pubblico - aveva dichiarato la natura pubblica della strada. Il cancello che si trovava 24 ore fa nel passaggio tra le vie Brasile e Nicaragua è stato negli anni oggetto di proteste da parte degli abitanti del quartiere e all'ordine del giorno di alcune sedute del consiglio della Quinta circoscrizione finendo nelle tv di tutta Italia quando lo scorso anno anche "Le Iene" si erano occupate del caso chiedendo chiarimenti al sindaco Renato Accorinti da poche settimane eletto. De Cola ha detto: "Simili interventi hanno l'obiettivo di ripristinare i principi di legalità. Prima dei lavori abbiamo atteso l'esito di tutti gli step legali, il Tar e poi il Cga. E' stato confermato che si tratta di una strada pubblica e quindi in caso di nuove iniziative di natura privata, sia qui che in altri luoghi, agiremo di conseguenza". Per De Cola ci sono pochissime possibilità che il giudizio civile, pendente al tribunale, sia favorevole ai privati e per questo ha deciso di dare il via libera. Soddisfatto Morabito che ha dichiarato: "Ogni qual volta la giunta comunale si distinguerà per azioni amministrative in netta discontinuità con le passate amministrazioni e per atti concreti che modifichino le condizioni materiali dei nostri concittadini, avrà sempre il sostegno di questo consiglio circoscrizionale e, ne siamo certi, di tutta la città".

Di tutt'altro tenore l'avvocato Saitta che in possesso di documenti spiega la posizione dei privati: "L'istituto autonomo case popolari ha scritto nei tre atti pubblici firmati dal notaio che si tratta di spazi di isolamento, di pertinenza, e che quindi sono spazi privati, lo stesso Iacp poi sostiene che non sono stati catastati, il Comune aveva già avviato un procedimento di sgombero che è stato revocato quattro anni fa circa, nel 2013 la comproprietaria è stata assolta penalmente dall'accusa di occupazione di suolo pubblico - prosegue il legale - adesso la recente sentenza del Cga ha detto che l'eliminazione dei cancelli non arreca pregiudizio in attesa del giudizio civile ma non ha dato ragione al Comune, è in corso al tribunale di Messina una causa civile con udienza a gennaio, oggi è già stata inoltrata richiesta di risarcimento danni, procederemo per far valere i diritti dei comproprietari che sono due e non solo uno, ci faremo sentire".

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