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Milazzo, rogo in raffineria nella notte
Fiamme arginate, aperta un'inchiesta

Non ci sono feriti. Il rogo si è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare. In fiamme circa un milione di litri di benzina

Sul posto stanno operando decine di squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina

MILAZZO. Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato all'interno della Raffineria Mediterranea. Le fiamme, che si notano a diversi chilometri di distanza, riguardano un deposito che contiene un milione di litri di carburante. Non si registrano fino ad ora feriti.

Sul posto stanno operando decine di squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria. Secondo la centrale operativa la situazione in questo momento è "sotto controllo" e non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio. Il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo, ha detto che la causa del rogo sarebbe il cedimento del tetto di un serbatoio. ''Il serbatoio - ha spiegato - ha il tetto galleggiante, il tetto si è inclinato, quindi il prodotto infiammabile è venuto a contatto con l'aria e ha preso fuoco. Si vedrà in seguito per quale causa, probabilmente per effetto meccanico, scintille... qualcosa ha preso fuoco e quindi si è innescato l'incendio''.

Il rogo si è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi.

Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d'acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L'operazione potrebbe durare diverse ore. L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.

L'incendio, in questo caso, riguarda un deposito di circa un milione di litri di benzina, questo vuol dire che fino a quando il carburante non si sarà esaurito, l'incendio non potrà essere spento ma semplicemente arginato.

La prefettura non ha fatto evacuare i cittadini, ma migliaia di residenti hanno lasciato le proprie abitazioni. Sul posto anche il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino: "L'incendio è in corso - ha spiegato -  perché all'interno del serbatoio è tuttora presente del carburante. Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi limitrofi sono state avviate subito e il panico è rientrato. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all'Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso aspettiamo che l'azienda comunichi le cause dell'incidente e i tecnici del Ctr, il comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza".

Il ministro dell'Ambiente: situazione sotto controllo. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha telefonato al prefetto di Messina Stefano Trotta per fare il punto della situazione sull'incendio che si è verificato nella notte nella Raffineria di Milazzo. L'incendio è sotto controllo e non è stata ravvisata la necessità di disporre un piano di evacuazione delle abitazioni limitrofe. Il ministro resta costantemente aggiornato, con particolare riferimento alla situazione ambientale.

Il ministro Lorenzin ha chiesto una relazione ai Nas. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiesto al comando generale dei carabinieri del Nas e agli uffici periferici del ministero "una relazione dettagliata" relativa all'incendio nella raffineria di Milazzo. La relazione, rende noto il ministero in un comunicato riguarda ''quanto avvenuto'' e ''gli eventuali rischi per la popolazione''.

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